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Valentina Neri e l’intimità del Teatro: un connubio “vincente” ed “emozionante”

CinePress ha incontrato l’attrice bolognese Valentina Neri, una donna con un notevole fascino, una grinta coinvolgente e un talento innato.

Quando hai capito che ti sarebbe piaciuto fare l’attrice?

In realtà non ho realizzato subito la cosa…Come molti mi sono avvicinata a una serie di laboratori, perché ero curiosa e volevo mettermi alla prova.

All’inizio sembrava un bellissimo gioco, ma ho scoperto che mi piaceva molto giocare e come tu ben sai, in molte lingue recitare e giocare sono sinonimi.

Anche se ero confortata dai primi risultati e da pareri positivi ho comunque deciso di continuare a frequentare laboratori e lo faccio tutt’ora.

Cosa ti piace dell’ambiente teatrale e cinematografico?

Il teatro è qualcosa di molto intimo: ti dà sensazioni che difficilmente puoi trovare da altre parti. Raccogli le emozioni del pubblico e di chi lavora con te e riunisci i frutti di un faticoso percorso basato su un testo sui personaggi sulle interazioni ecc…

Inoltre adoro conoscere persone nuove e stringere legami.

Cosa non ti piace dell’ambiente teatrale o cinematografico?

Vedo molta poca collaborazione fra le realtà teatrali di Bologna . Non vedo quell’entusiasmo di dire “sì condivido un poco anche del mio” spesso ognuno pensa al proprio ed è un po’ come dare ragione solo a se stessi, senza mettersi in discussione e pensare magari a iniziative comuni o di collaborative. Stessa cosa vale per gli attori, troppe volte attenti a qualche like in più sui social piuttosto che a una vera e continua crescita .

Sento dire da molti e lo condivido, che ci sono delle realtà che vedono allievi davvero bravi e meritevoli, ma che andrebbero aiutati a rappresentare anche autonomamente dei progetti: Forse però fa più comodo averli come allievi in eterno.

Nel mio piccolo ho sempre cercato di dare visibilità a attori che considero bravi e preparati chiamandoli a collaborare nei progetti di cui facevo parte.

Hai dei difetti?

Certo come tutti direi, ma cerco sempre di mettermi in discussione. E chissà, magari qualcuno nel tempo l’ho anche eliminato.

Delle esperienze pregresse quali ricordi con emozione?

Ce ne sono tante, ma per non stare a raccontare sempre le stesse mi soffermerei ti dico due parole sulle ultime.

Mi sono divertita molto collaborare con l’associazione Vitruvio e il Teatro degli Angeli per il progetto di halloween “l’inganno dell’acqua scura” e qui vorrei salutare il presidente Gabriele Bernardi di Vitruvio e citare l’autore dei favolosi testi Gabriele Baldoni.

Baldoni è una persona molto modesta che può davvero vantare di aver fatto diverse cose autorali a livello nazionale. Infatti spero non legga mai questa intervista, non ama per nulla essere citato. Nel caso la legga chiedo scusa, ma per me era necessario farlo. Inoltre con lui ho recitato in uno spot televisivo in onda su 7 gold.

Ho lavorato con il regista Alex Visani nel ruolo di “Cenobita” per la realizzazione del video musicale Path of pain dei Game Over. E’ stata davvero una bella esperienza e poi Alex è bravissimo, oltre che essere una cara persona.

Ringrazio l’amico Gianluca Roncato per avermi lasciato portare i miei sketch che anche quest’anno sono andati in onda nel programma “quelli del telecomando” su Radio italia anni 60 e tv.

Cito anche le partecipazioni ai programmi televisivi di Alessandro Galli che mi ha voluto anche come madrina alla presentazione del suo ultimo docufilm.

A quali progetti stai lavorando?

In questo momento sto per realizzare un corto come protagonista sulla violenza di genere. Sto preparando uno spettacolo per la prossima stagione e sicuramente altri spot televisivi che sono un po’ il continuo citato in precedenza.

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