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“Torino Film Festival”, l’omaggio a John Wayne e al western americano

John Wayne, il più grande attore western di tutti i tempi, sarà omaggiato nell’ambito del “Torino Film Festival” che torna dal 24 novembre al 2 dicembre prossimi.
Dopo il successo dell’edizione passata, anche la quarantunesima proporrà la rassegna “Mezzogiorno di fuoco“, dedicata a uno dei pilastri del cinema a stelle e strisce, emblema della leggendaria epopea statunitense.
Un genere, il western, ormai entrato nel mito, che racconta la costruzione di una nazione attraverso storie e vicende ambientate prevalentemente durante la seconda metà del diciannovesimo secolo nell’ovest degli USA, tra gli Stati Idaho, Montana, North Dakota, South Dakota e Wyoming.
Tuttavia, la centralità del ruolo di John Wayne nel cinema hollywoodiano si colloca ben oltre i confini di un genere, seppure imponente come il western.
L’attore originario di Winterset nell’Iowa, dove nacque il 26 maggio del 1907 e il cui vero nome era Marion Robert Morrison, ha incarnato alla perfezione il ruolo dell’eroe di frontiera, rude ma di buon cuore, divenendo una delle delle espressioni più iconiche di tutti i tempi della cinematografia statunitense.
Soprannominato Duke, il Duca, è stato inserito dall’American Film Institute al tredicesimo posto nella lista delle personalità più influenti nella storia del cinema.

L’ OMAGGIO DEL “TORINO FILM FESTIVAL” 

La carriera artistica di John Wayne fu lunghissima: prese il via negli anni venti con il cinema muto, e proseguì con successo tra gli anni quaranta e settanta, attraversando linguaggi e stilemi diversi.
Oltre al western, infatti, si cimentò con successo nella commedia (“Un uomo tranquillo”, 1952), nel genere sentimentale (“L’irresistibile Mr. John”, 1953) e nei film d’avventura e azione (“Gli amanti dei cinque mari”, 1955).
Ma nella sua sterminata filmografia c’è spazio anche per i polizieschi e i film da guerra.
Il “Torino Film Festival”, realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, lo celebrerà a tutto tondo, privilegiando tuttavia il genere che più lo rese famoso ed esaltando il rapporto privilegiato dell’attore statunitense con John Ford, suo regista di riferimento.
Proprio nel 2023, ricorre il sessantesimo anno di uscita del film “Donovan’s Reef” – titolo italiano, “I tre della croce del sud” –  che sintetizza al meglio il sodalizio con il grande Maestro del genere western, il solo regista presente nella rassegna “Mezzogiorno di fuoco” con due titoli.
Oltre a “I tre della croce del sud”, unico non western della kermesse, infatti, è in programma anche la proiezione de “I cavalieri del Nord-Ovest”, del 1949.

Gli altri titoli ripercorreranno la carriera dell’attore dagli albori del cinema sonoro con “Il grande sentiero” del 1930 fino all’ultima pellicola che interpretò nel 1976, “Il pistolero”.
Gli spettatori potranno ammirare la versione più classica ed eroica di John Wayne in “Hondo” e ritrovarne la dimensione più inflessibile e spietata ne “Il fiume rosso” , rispettivamente del 1950 e 1948.
E ancora, l’insospettabile ironia sfoggiata dall’attore in “Pugni, pupe e pepite” nel 1960.
Grandi pellicole dirette dai più grandi nomi della Hollywood dei tempi d’oro, autori di classici senza tempo: Raoul Walsh, Howard Hawks, John Farrow, Henry Hathaway e Don Siegel.
Le proiezioni si terranno ogni giorno alle 12:00, precedute da introduzioni a cura di esperti e appassionati del genere.

 

 

 

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