Cinema Le recensioni di Martina Corvaia

The Holdovers – Lezioni di vita: la recensione di Martina Corvaia

Dominic Sessa e Paul Giamatti in The Holdovers - Lezioni di vita (Credits: Universal Pictures)

The Holdovers – Lezioni di vita, la recensione del film di Alexander Payne con Paul Giamatti, Da’Vine Joy Randolph e Dominic Sessa

Chiudete gli occhi. Tornate indietro ai teneri ricordi di un inverno gelido. L’inverno bianco con la neve candida e il Natale che tutti immaginiamo: amici, regali sotto l’albero e il calore familiare. Tutti i film natalizi parlano dello spirito festoso del Natale, tra voglia di indossare un paio di sci ai piedi e lanciarsi palle di neve nel giardino davanti casa come si vede in tutto il cinema americano. Tuttavia ci sono film che mettono in scena il Natale in modo diverso, quasi come se la festa più dolce che ci sia fosse una prigione dentro le mura di casa.

The Holdovers – Lezioni di vita è un po’ l’uno e un po’ l’altro. E i sintomi natalizi si sentono tutti.

The Holdovers – Lezioni di vita è il giusto mix tra Breakfast Club (1985) e L’attimo fuggente (1989). Il professore Paul Hunham (Paul Giamatti), lo studente Angus (Dominic Sessa) e la capocuoca Mary (Da’Vine Joy Randolph) si ritrovano insieme a scuola per condividere le festività natalizie e imparano a scoprirsi, a conoscersi e ad assaporare il volersi bene nelle due settimane che trascorrono in New England. E noi, come per magia, scopriamo e conosciamo insieme a loro. Ci sentiamo parte integrante della loro famiglia. Il professore, tanto rigido ma in realtà con un cuore di panna, profeta di perle letterarie come il professore John Keating di L’attimo fuggente che paga le conseguenze delle sue azioni; lo studente più bravo della classe nasconde un amaro passato e inizia ad apprezzare la bellezza della vita; la capocuoca di colore disprezzata da una qualche forma di razzismo figlia di papà che invece si rivela una donna sofferente pur ancorata al suo innato ottimismo. Valori, principi, parole si scontrano e si incontrano in quelle stanze poco riscaldate, eppure qualcosa li unisce. Quasi come il miracolo del Natale che condivide il piacere di stare insieme, di esserci l’uno per l’altro, di trascorrere quei giorni solitari come fosse soltanto un’esperienza da scrivere sul taccuino della vita.

The Holdovers – Lezioni di vita è il Breakfast Club di Alexander Payne. Insieme a vivere dentro le stesse mura per conoscersi, esplorarsi, esternare emozioni sopite, tirare fuori la vera indole che si cela dietro il mestiere etichettato. E come L’attimo fuggente insegna, ci emoziona, ci porta dentro il mondo della scuola e ci lasciamo condurre sulla retta via da chi ne sa più di noi, con tanto di rispetto e devozione. Erano gli anni ’80 quelli di John Hughes e Peter Weir, Alexander Payne fa un salto al secolo precedente, a quelli anni ’70 ricreati così bene che sembra quasi di vivere una favola ad occhi aperti.

The Holdovers è la lezione di vita che fa slalom in mezzo a tre generazioni differenti. Chi in solitudine contro volere, chi per cause di forza maggiore e chi per fatti esterni accaduti. Tutti con una propria storia da raccontare. E ognuno di noi si sentirà a casa durante la visione. Dolce, tenero, malinconico, commovente. The Holdovers – Lezioni di vita è tutto questo insieme.

VOTO: 9/10

 

Martina Corvaia

The Holdovers - Lezioni di vita locandina film (Credits: Universal Pictures)
The Holdovers – Lezioni di vita locandina film (Credits: Universal Pictures)

Potrebbero interessarti

Cinema

A Hollywood rischia di bloccarsi tutto

Dopo gli sceneggiatori anche il sindacato degli attori non si è messo d’accordo con gli studios sul contratto La trattativa
Cinema

Il Premio Cipputi 2023 al film Il supplente di Diego Lerman

Va al film Il supplente di Diego Lerman, racconto della difficile esperienza di un insegnante nella periferia di Buenos Aires,