Le recensioni di Giorgio Maria Aloi

The Batman (2022): La recensione di Giorgio Maria Aloi

Una scena del film The Batman (2022)
Recensione Giorgio Maria Aloi
Giorgio Maria Aloi

“The Batman” è un film del 2022 diretto da Matt Reeves (regista di “Cloverfield” e della trilogia prequel del Pianeta delle Scimmie) ed è la nuova trasposizione cinematografica dell’Uomo Pipistrello ideato da Bob Kane. Qui, il personaggio di Bruce Wayne/Batman è interpretato da Robert Pattinson (noto per aver recitato in molti film come “Tenet”, “Bel Ami – Storia di un Seduttore”, “Le Strade del Male”, “Come l’Acqua Per Gli Elefanti”, “Cosmopolis”, “The Lighthouse”, ecc). Nel cast, sono presenti anche Paul Dano, Colin Farrell, Zoe Kravitz, Andy Serkis, Jeffrey Wright e John Turturro.

Gotham City è una città spremuta fino al midollo dalla corruzione e con un tasso di criminalità molto alto. Il miliardario Bruce Wayne (Robert Pattinson) indossa i panni del vigilante mascherato noto come Batman per combattere il crimine da ben due anni. I criminali lo temono ed è ormai noto tra le strade di Gotham. I suoi unici alleati sono il fedele maggiordomo Alfred (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright). Ad un certo punto, entra in scena un misterioso serial killer mascherato che si fa chiamare l’Enigmista (Paul Dano) e comincia a compiere una serie di omicidi. Quest’ultimo ha un piano ben preciso in mente e oltre ai cadaveri, lascia anche dei messaggi a Batman, contenenti degli enigmi da risolvere. Allora Batman decide di indagare per scoprire chi è in realtà questo killer. Durante la sua strada, incontra diversi personaggi come Selina Kyle/Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot/Pinguino (Colin Farrell) e il boss mafioso Carmine Falcone (John Turturro).

Le aspettative su questo film erano alte e si può dire che sono state più o meno soddisfatte. Non è la migliore trasposizione cinematografica di Batman, ma un buon film da vedere. Innanzitutto, è una trasposizione cinematografica del personaggio molto fedele al fumetto, nonostante resti un film autoriale a tutti gli effetti. Se si deve guardare qualche vecchia trasposizione per fare il confronto, la saga di Tim Burton con Michael Keaton era fumettistica, mentre questa qui è molto fedele ai fumetti e si avvicina più ad essi. Può sembrare la stessa cosa, ma non è così. Un film fumettistico è un film che rappresenta una storia come un fumetto vivente, mentre questo nuovo film è una trasposizione fedele di molti albi famosi di Batman. Matt Reeves ha trasposto vari elementi presi da storie come “Batman: Città Spezzata”, “Il Lungo Halloween”, “Anno Uno” e anche dalla saga videoludica di “Batman Arkham” per metterci su un film che ha lasciato un’impronta al genere supereroistico. Ma la cosa che lo differenzia dagli altri cinecomics, questo si combina con un altro genere che riesce a catturare una fetta non indifferente di pubblico: il thriller.

Ebbene, questo film supereroistico non è il solito film di supereroi, ma un’osmosi tra esso e il thriller. Un thriller noir, cupo e psicologico, che prende spunto dai film di David Fincher (regista di film come “Zodiac”, “Seven” o “Gone Girl”). La storia, infatti, ricorda molto “Zodiac” e “Seven”, ma si percepisce anche qualcosa da “Il Silenzio degli Innocenti”. Ci voleva un film come questo, per poter rappresentare il personaggio di Batman in tutte le sue caratteristiche.

Mettendo in risalto le capacità investigative di Batman, cosa che nelle trasposizioni precedenti è mancata, Reeves ha reso il film più accessibile per un pubblico piuttosto vasto ed in modo che anche chi non adora i supereroi può vederlo e cerca un buon thriller da vedere. Inoltre, il film rappresenta anche per bene il profilo psicologico di Bruce Wayne, rendendo la sua parte più traumatizzata e tormentata più marcata, una sfaccettatura che il personaggio tende sempre a nascondere. Di solito, Bruce Wayne si costruisce due maschere: la prima quella del miliardario superficiale e playboy (che in questo film hanno trascurato) e l’altra quella del vigilante che rappresenta la vendetta e la notte. Queste due maschere racchiudono una terza identità, ossia quella più vera: la parte più fragile, sensibile, traumatizzata e tormentata di Bruce Wayne.

Bruce Wayne è un esempio di come certi eventi possano segnare la vita dell’essere umano. La famosa notte in cui ha visto i suoi genitori morire davanti ai suoi occhi, lui non ha solo subito quelle perdite. Bruce è rimasto marchiato a vita e ha smesso di vivere. Era cambiato per sempre. Quella tragedia e il senso di impotenza che ha provato quella notte sono i motivi che lo hanno spinto a fare quello che fa e ora non può fare più a meno della sua maschera. Se lo facesse, significherebbe per lui rinnegare quello che è successo e voltare alle spalle i suoi genitori. Lui ha anche bisogno di Batman, è ormai la sua dipendenza. È come un uomo che ha una tossicodipendenza. Questo può sembrare un’incoerenza, ma in realtà non è così. Da una parte, lui è spinto dalla voglia di ripulire Gotham City dalla criminalità, ma dall’altra sa che questa missione non avrà mai una fine e ha bisogno di quella missione, per avere uno scopo e per non fare i conti con la sua parte traumatizzata, che cerca di proteggere. La sua tragedia lo ha portato a costruire quel personaggio potente e a superare i limiti dell’essere umano, ma allo stesso tempo se ne è creati altri per proteggere gli altri (o forse, anche sé stesso)

In questo film, viene mostrato un Batman alle prime armi ed è la vendetta a dargli la forza. Ogni volta che picchia un criminale, si immagina di pestare a sangue il balordo che ha ucciso i suoi genitori davanti ai suoi occhi, quando era solo un bambino. Inoltre, si è posto la regola di non uccidere, perché sa che non lo renderebbe diverso dagli altri assassini e da quel criminale. “The Batman” non è solo un thriller che rappresenta il profilo psicologico del personaggio, ma anche la sua crescita. Ad un certo punto, gli eventi presenti nel film portano l’Uomo Pipistrello a maturare. Questa maturità porta Bruce Wayne a smettere di essere un vigilante assetato di vendetta e a diventare un eroe che opera per la giustizia. Matt Reeves ha rappresentato bene tutto questo e l’attore scelto per il ruolo del protagonista (Robert Pattinson), ha saputo calarsi nel ruolo perfettamente.

Robert Pattinson si è superato come attore, calandosi del tutto in questa versione di Bruce Wayne/Batman che hanno voluto rappresentare. È un attore sottovalutato, ma in realtà ha dimostrato in diverse occasioni di essere bravissimo come tale. Dopo “Twilight” che è stato un trampolino di lancio, ha avuto modo di crescere come attore e in “The Batman” si può notare ciò. Ma il merito non è solo suo, perché il protagonista si è affiancato ad altri buoni attori presenti nel cast.

Zoe Kravitz ha interpretato bene il personaggio di Selina Kyle/Catwoman e si percepisce della buona chimica con Robert Pattinson. Entrambi sono stati molto affiatati come coppia Batman/Catwoman. Ma un altro attore che non è stato da meno è Paul Dano, che ha interpretato una versione dell’Enigmista molto interessante. È molto più inquietante e ben diversa dalle altre viste finora. Oltre ad avere la passione per gli enigmi come la sua controparte cartacea, questa versione è dipinta come un killer psicopatico che ricorda molto il “Killer dello Zodiaco” (presente nel film “Zodiac” di David Fincher), il famoso killer statunitense che ha commesso degli omicidi nel 1968, e anche il killer interpretato da Kevin Spacey in “Seven”. Colin Farrell, invece, ha interpretato una versione del Pinguino ben scritta e quel trucco lo rende irriconoscibile. Non fa dimenticare la vecchia versione di Danny DeVito nel film del 1992, ma anche questa non lascia indifferenza.

Oltre il cast composto da buoni attori, il film ha anche altri elementi positivi, come le colonne sonore (tra queste ci sono le canzoni del famosissimo gruppo “Nirvana”) e la fotografia “oscura” che rappresenta per bene l’oscurità presente a Gotham, ovvero una rappresentazione chiara della situazione critica in città. Il film dura tre ore e tralasciando qualche scena un po’ lenta, la durata non pesa per niente. La storia in sé è abbastanza coinvolgente e i fan più accaniti del personaggio si divertiranno anche a cogliere diversi riferimenti ad alcuni fumetti di Batman e anche alla saga videoludica “Batman Arkham”.

Ma un’altra cosa da non ignorare sono le varie inquadrature o il montaggio di alcune scene, che rappresentano un significato profondo. Una in particolare ha un significato nascosto, ovvero quella in cui Batman porta in salvo i cittadini fuori da un tunnel, con una fiaccola in mano. È una chiara rappresentazione che non importa quanto le cose possono essere difficili. Non importa se ci si imbatte in tunnel bui, si ritrova sempre la luce e l’uscita da essi. Questa scena è una chiara rappresentazione di ciò e di come Batman sia divenuta una guida e un barlume di speranza per i cittadini di Gotham.

“The Batman” ha dato vita ad una nuova saga che potrebbe davvero conquistare il pubblico. Se continuano su questa linea, credo che possano realizzare dei sequel che potrebbero rivelarsi interessanti come questo film. Il personaggio di Batman può piacere o no, ma questo film del personaggio ha tutte le carte in tavola per conquistare anche dei nuovi fan.

Voto: 8/10

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