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Teatro Ridotto presenta la stagione di prosa 2024 dal titolo “Rumore”

BOLOGNA – Teatro Ridotto presenta la stagione di prosa 2024 dal titolo “Rumore”, in convenzione con il Comune di Bologna e con il sostegno della Regione Emilia Romagna.

Rumore è l’urlo silenzioso di una società dominata dal caos: tutto si genera e tutto si distrugge in tempi brevissimi. Gli eventi, a cui quotidianamente siamo assoggettati, inizialmente fanno scalpore ma poco dopo ci lasciano indifferenti e precipitano nel dimenticatoio, nell’oblio. Il caos, può aver anche un’accezione positiva, è sintomo di un’energia dirompente che incanalata – come nell’arte, nel teatro e nella danza – può produrre effetti disarmanti e rinnovare così il già noto, ciò che già esiste in altre forme.

La frase utilizzata come amplificazione del titolo, presa in prestito dall’illustre maestro Bertold Brecht, è raffigurata nella parete esterna che circonda l’ingresso principale della Casa delle Culture e dei Teatri, fissa dimora del gruppo Teatro Ridotto da quarantuno anni. Questa frase ricorda a tutti gli artisti e le artiste, al pubblico, a chiunque varchi quella soglia che non bisogna temere i tempi oscuri, perché quando questi saranno finiti saremo entrati nel tempo della luce e della bellezza. Il teatro, oltre alla sua funzione ludica e di intrattenimento, ha soprattutto una missione pedagogica e riflessiva che Teatro Ridotto ha sempre perseguito nel tempo, la quale mira a sostenere il rinnovamento di cui la società ha un bisogno ciclico, in quanto forza rigeneratrice dei pensieri e delle azioni quotidiane.

La rassegna, come ogni anno, si svolgerà da gennaio a maggio, avrà una pausa estiva per poi chiudersi a settembre. Al suo interno ospiterà numerosi spettacoli, anche da parte di artisti internazionali, ma anche laboratori multidisciplinari e nuove produzioni, germogli appena
piantati che, annaffiati con cura e costanza, ci doneranno i loro fiori più belli.  La stagione 2024 vuole farsi luogo per uno scambio attivo tra generazioni che si confrontano, promuovere linguaggi performativi fiorenti e dare loro la forza di saper generare “Rumore”. Allo
stesso tempo Teatro Ridotto si rivolge alle comunità locali bolognesi e limitrofe, di Anzola dell’Emilia, Zola Predosa, Casalecchio di Reno e Borgo Panigale, con un intento di condivisione per stimolare l’incontro, la conoscenza e la cooperazione.

Il primo appuntamento è fissato per sabato 20 gennaio con il volto noto al teatro e al cinema di Sergio Bustric, in “Il circo delle pulci del professor Bustric” dove teatro comico e dell’assurdo si uniscono in uno spettacolo brillante e ricco di episodi sorprendenti.

Il 25 gennaio ci sarà la presentazione del volume “Jerzy Grotowski. Il superamento della rappresentazione” a cura di Marco De Marinis, in dialogo con il regista e attore Mario Biagini, allievo ed erede dei principi e del teatro di Grotowski.

Il 3 febbraio è la volta di Alessandro Casiglia nel monologo dal titolo “Fausto”, una riscrittura del dramma “Faust” di Goethe, vincitore di premi come migliore attore e migliore drammaturgia presso il Roma Fringe Festival del 2023.

Il 10 febbraio tornano a grande richiesta le maschere della commedia dell’arte di Opera Prima Teatro con lo spettacolo “Zanni Zanotto e Covello Zanni” tra lazzi, tirate comiche e tanta joie de vivre.

Il 23 febbraio è il turno di Radici, un viaggio sonoro di riflessioni che si tramutano in parola concreta nel labirinto del palcoscenico, da parte di Grazia Di Grace e con la danza di Marta Tabacco.

La danzatrice nei giorni seguenti, 24 e 25 febbraio, guiderà inoltre un workshop di danza contemporanea, dal titolo “Waiting”, dando così il via ad una serie nutritissimi di appuntamenti laboratoriali.

Il 2 marzo è il turno del reading multimediale “Caro Lucio mi ispiro” progetto di Marco Ferlini che vede in scena l’attore poliedrico Saverio Mazzoni, e dedicato alla grande produzione musicale di Lucio Dalla proprio nei giorni di anniversario sia della sua nascita che della sua scomparsa.

A seguire, venerdì 8 marzo l’Associazione Cantharide porterà in scena “I figli del vento”, uno spettacolo dal titolo già di per sé evocativo, un dialogo tra prosa, poesia, note di tango, flamenco, cultura gipsy e le atmosfere del “Romancero Gitano” di F. G. Lorca, affidato alla bravura dell’attrice Elena Galeotti e ai musicisti Riccardo Marchi e Simone Marcandalli.

Il 23 marzo è il turno della danza di Danilo Smedile con il debutto di “Rosso | ATTO di sopravvivenza”. L’artista, ispirandosi alla novella di Verga, ci coinvolgerà in un susseguirsi di stati d’animo differenti e contrapposti come la fuga dal senso di inadeguatezza, la necessità di distinguersi a tutti costi e l’emergere come atto di sopravvivenza. Marzo è anche il mese di “Risonanze e Vicinanze”, il progetto in
collaborazione con Dopo…Di nuovo gli amici di Luca (La casa dei Risvegli), dedicato alla disabilità per pratiche di gruppo da condividere ed esplorare; tra i gruppi partecipanti Teatro Ridotto, Teatro Nucleo, Compagnia Legami e Omar Bortolacelli, i quali si incontreranno alla Casa delle Culture e dei Teatri, per tre lunedì consecutivi, condividendo con il pubblico una restituzione finale nella serata di lunedì 25
aprile inizierà con il laboratorio “A voce spiegata” di Francesca Della Monica, nelle giornate del 12, 13 e 14: un percorso teorico-pratico sulla messa in voce del testo, sui principi sviluppati dall’artista nel corso dei suoi studi e delle sue ricerche che l’hanno portata a farsi conoscere fino oltre oceano.

Il 27 aprile l’atteso debutto italiano di “I Coralli della Memoria” di e con Iben Nagel Rasmussen, storica attrice e pedagoga del gruppo Odin Teatret per 57 anni. Lo spettacolo ruota attorno al personaggio di Edipo, o meglio, al suo fantasma: che vaga tra cadaveri, figure che combattono, che amano e intrigano. Nello stesso weekend un gruppo di giovani, e meno giovani, amanti della fotografia saranno accompagnati da Francesco Galli in un workshop di tre giornate: 26-27-28 aprile, e si cimenteranno sullo studio della fotografia in scena come “Sguardo e traccia” permanente.

Il 10 maggio vi sarà “Petter-Prigioniero Politico”, uno spettacolo-concerto dell’attore Simone Azzu, in veste anche di drammaturgo e regista, e del musicista e compositore Martino Corrias. La storia di un diario ritrovato e contenente le ultime parole di Petter Moen dalla cella, personaggio della resistenza norvegese durante l’occupazione nazista, le quali saranno accompagnate da
componimenti sonori di musica elettronica.

Il 18 maggio è previsto il debutto di “Fole-Il soldato e la rosa”, la nuova produzione di Teatro Ridotto con regia firmata da Lina Della Rocca e in scena l’attrice Antonella De Francesco. La pièce è una dedica agli scritti e alla vita di Elsa Morante: donna, poetessa, figlia, amante e amata, in cui il tempo è scandito da sogni e visioni, canti e rivelazioni che si susseguono come luci accecanti nella notte, ritmo di un cuore femmineo che non smette di cercarsi.

Dal 19 al 21 maggio, negli spazi della Casa delle Culture e dei Teatri, si realizzerà la quindicesima edizione di “Finestre sul giovane Teatro”, il meeting residenziale sul bios dell’attore e dell’attrice, uno scambio di pratiche, esercizi, linguaggi teatrali, condivisione del training. I gruppi e gli artisti selezionati provengono da tutt’Italia, dalla Spagna, dalla Francia, dalla Colombia e dal Brasile. L’ultimo giorno, presso Damslab-La Soffitta andrà in scena sia la creazione di una performance collettiva, che brevi estratti di spettacoli di ogni gruppo partecipante, grazie alla collaborazione e il patrocinio sul progetto del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.

Il 31 maggio l’ultimo spettacolo di prosa con “A que te cuento”, scritto, diretto e interpretato dall’attrice colombiana Erika Montoya, che è frutto di un’investigazione sulle maschere tradizionali della sua terra d’origine e sul mimo di Decroux. L’artista inoltre, il 29 e il 30 maggio,
terrà un seminario sul Mimo, sul Rito e sulla danza Orixà, forte della sua esperienza con Augusto Omolù attore dell’Odin Teatret fino alla sua scomparsa. Il lavoro offre una possibilità per apprendere nuove pratiche e avvicinarsi allo studio del teatro nella sua forma antropologica.
Infine, come di consueto, il 15 settembre chiuderà la stagione l’appuntamento “Al Crepuscolo i Poeti. Sognatori d’Arte” arrivato alla sua decima edizione; una giornata realizzata da Teatro Ridotto all’insegna della condivisione con esposizioni artistiche, spettacoli teatrali, letture
poetiche, musica, l’arte nelle sue svariate forme come massima espressione dei nostri sogni e desideri più profondi.

 

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