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Rosa Maria Mauceri: scrittrice e regista in nome della “Verità”

LE INTERVISTE D’AUTORE A CURA DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI 

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Il vissuto di Rosa Maria Mauceri non lascia indifferenti. Ma lei preferisce raccontarlo nei suoi libri e attraverso i suoi film che invito a leggere e vedere. Non resterete delusi. Intanto qui in questa intervista esclusiva si lascia “intravedere” . Buona lettura. CM

ROSA MARIA MAUCERI: vuole presentarsi ai lettori?

Sono una scrittrice e regista con una profonda passione per la narrazione visiva e scritta. La mia inclinazione artistica è emersa fin da giovane, mentre osservavo il mondo che mi circondava e immaginavo mondi diversi da quello in cui mi trovavo. Fin dalla giovane età di diciannove anni, ho iniziato a scrivere testi pubblicitari per vari clienti e ho anche prestato la mia voce come speaker per promuovere prodotti attraverso servizi audiofonici su radio e televisione. Oggi ho scelto di concentrarmi sull’editoria e il cinema, ma non solo…

Come procede il vissuto artistico/lavorativo e come semplice persona?

Ho realizzato il mio primo cortometraggio subito dopo la pubblicazione della mia prima biografia. Successivamente, ho onorato mia madre con il secondo romanzo, che è la sua biografia, pubblicata lo scorso aprile. In questo momento, sono impegnata nel mio nuovo progetto, “L’atelier delle Storie Vere”. Stiamo creando la prima sfilata per l’evento di dicembre, durante la quale porteremo in scena il libro “Filippa, l’inferno prima dell’inganno”.  Torneremo a Villa Mirador, il luogo dove ho esordito con “Una verità rubata”. Quel posto ha una magia speciale, e in un modo o nell’altro, torno sempre con un nuovo progetto. Io stessa torno con “L’atelier delle Storie Vere”.

Quando è perché nasce la sua “voglia di scrivere e sceneggiare oltre che girare e produrre le sue storie”?

La mia passione per scrivere e sceneggiare le mie storie è nata per una necessità profonda. Volevo far conoscere al mondo le ingiustizie spesso nascoste per vergogna, ma anche perché volevo utilizzare la scrittura come uno strumento per scoprire una “verità” che era stata rubata alla mia famiglia.

Lei ha un talento innato, indiscutibile…A suo avviso quanto è importante rispetto ad un’adeguata formazione?

Mi sento onorata dal tuo complimento, ma devo ammettere di sentirmi ancora molto piccola accanto agli artisti che fanno della loro arte una professione esclusiva. Il talento può essere un punto di partenza, ma ritengo che l’adeguata formazione e l’apprendimento continuo siano essenziali per crescere e migliorarsi costantemente sia nell’arte che altro.

È stato difficile passare dalla scrittura alla sceneggiatura? Cosa prova come scrittrice? E come neo regista?

Non ho riscontrato difficoltà nel trasformare le parole in immagini, perché durante la scrittura, già vedevo chiaramente la storia nella mia mente. Naturalmente, c’è una componente tecnica, e ho avuto il privilegio di collaborare con bravi fotografi di scena. Per quanto riguarda la regia, i costumi e l’insieme, richiede disciplina e una grande attenzione ai dettagli. Non mi accontento, perché so di poter ottenere di più.

Il suo noto cortometraggio è stato presentato in diversi contesti e ha concorso a premi prestigiosi; ne vuole parlare?

Il mio cortometraggio è stato una sorpresa. Avevo una certa rabbia nei confronti dell’ingiustizia che aveva chiuso alcune porte; quindi, ho deciso di utilizzare il cinema per mostrare i documenti reali e girare in luoghi dove gli eventi “avvenuti e non avvenuti” hanno avuto luogo. Questo ha reso credibile il cortometraggio al pubblico esperto. È stato premiato sia a livello nazionale che internazionale, con oltre 50 premi. Ne sono orgogliosa e grata soprattutto.

Ci racconta qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo in generale?

Gli incontri sono stati difficili a causa della pandemia. Alcuni casting sono stati virtuali, mentre in altri casi sono andata personalmente a chiedere agli attori di far parte del progetto. Nessuno si è tirato indietro, sia per me che per la causa che stavo portando avanti con il cortometraggio. Le difficoltà le abbiamo affrontate durante le riprese, in particolare con le condizioni meteo imprevedibili. Era incredibile vedere la pioggia di lapilli del vulcano cadere come se fosse un diluvio che ci impediva di riprendere alcune scene. Inoltre, chiedere a una bambina attrice di esprimere un volto impassibile è stato un compito difficile. Le urla degli attori in un determinata scena mi hanno riportato al passato e alle emozioni che mia madre provava.

Il suo rapporto con loro? Ne ha mantenuti?

Certamente, ho mantenuto un rapporto con tutti loro. Ogni opportunità di collaborare nuovamente con loro è stata confermata. Ho coinvolto anche i bambini in più progetti, sia in spettacoli che nei festival per il cortometraggio.

Spesso la carriera lavorativa compresa quella artistica è contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare… in particolare per le donne. È stato così anche per lei?

Sì, lo è tutt’ora nella mia carriera. Credo che ciò sia dovuto al fatto che sono una donna e non sono tedesca. Inoltre, se mostri un tocco di creatività in più, diventi un problema. Purtroppo, ho scoperto che la discriminazione non è solo presente tra i giovani, ma la vivo ancora oggi. Le mie lacrime sono spesso per questo motivo, anche se mai in pubblico, ma sempre in silenzio. Non hai diritto di mostrare la tua fragilità, ti “ingeriscono” in un attimo. Nel mondo artistico, ho notato purtroppo che in Italia si favoriscono gli artisti stranieri a discapito dei compatrioti. Non so se credano che gli stranieri siano più “in” o se preferiscano metterli in prima linea.

Ha qualche “rivelazione” importante che vorrebbe svelare in questa intervista?

Si dice che chi fa beneficenza non dovrebbe dirlo. Il mio progetto mira ad aiutare le donne in case famiglia, e una parte del ricavato sarà destinata a loro, così come agli orfanotrofi. Desidero dare una ragione a ciò che lei chiama “Innato”.

Se tornasse indietro, cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe senza esitare?

Se potessi tornare indietro, vorrei andare molto più indietro, all’infanzia, e correre a cercare aiuto per mia madre e i miei fratelli. Ma vorrei anche guardare negli occhi quell’uomo e dirgli quanto sia crudele. Non mi pento delle mie azioni passate, poiché ho sempre agito con coscienza e ho assunto le responsabilità delle mie scelte.

Capendo il dolore che suscita il ricordo del passato, non chiedo altro sull’uomo  che Rosa Maria cita nella risposta  sopra.

Quali valori sono importanti per la Mauceri? Quali prova a trasmettere?

I valori importanti per me sono l’umiltà, la lealtà e l’amore per il prossimo.

Lei ha origini italiane e vive all’estero;     Il cinema italiano, la TV, il teatro, gli Eventi, la Radio, il web…Quali differenze, ieri ed oggi, con le produzioni estere europee ed americane, dal suo punto di vista…

Rimango dell’idea che l’Italia potrebbe crescere di più se puntasse sul made in Italy. La TV italiana, non posso dire di seguirla molto, mi mancano i programmi genuini di una volta. Oggi si vedono spesso gli stessi volti in diversi programmi o, purtroppo, sei selezionato se hai già un portfolio di clic sui social. È diventata una macchina business. Ho scritto a molte trasmissioni per poter trasmettere il mio appello, ma non ho mai ricevuto riscontro. La Germania non ha il pubblico dell’Italia, ma sta collaborando molto con l’Italia ultimamente, la vedo in crescita. Sugli altri paesi, non posso esprimermi, non entro nel merito e non ne ho idea.

Quanto ha influito secondo lei, ed influisce l’avvento della tecnologia? In generale e nella quotidianità?

Molto, è difficile farne a meno. Dobbiamo adeguarci, ed è giusto farlo se non vogliamo rimanere indietro.

Oggi va di moda il tema sulla “Intelligenza Artificiale” applicata ovunque, quindi anche nel campo artistico e della comunicazione; la sua opinione in merito?

Può essere uno strumento plausibile se utilizzato intelligentemente. È orribile se si pensa che possa sostituire il naturale.   L’apporto della mente umana è sempre necessario. Personalmente, la utilizzo per le traduzioni e come correttore. Perché no? Mi permette di avere molto più tempo disponibile durante le mie giornate. Ripeto, dipende da come viene utilizzata e per quale motivo.

Molti lavoratori anche nella cultura e spettacolo ciascuno nel proprio campo, spesso lamentano mancanza di vere opportunità lavorative, assenza del Merito, scarsa considerazione e valutazione. La sua opinione?

Le opportunità ci sono, ma bisogna capire quale tipo di bagaglio è necessario. I clic sui social, essere già conosciuti? Bisogna crearsi la strada per raggiungere l’obiettivo. Restare lì a discutere cosa è giusto o sbagliato non aiuta a risolvere l’irrisolvibile. Ho smesso di voler avere ragione, voglio raggiungere i miei obiettivi. Nel mondo c’è spazio per tutti.

Differenze in merito fra Italia ed estero?

Posso elencare difetti e pregi per entrambi. Ma io mi sento un po’ straniera ovunque. Mi piace l’amore italiano e la razionalità tedesca mescolate.

Quali sono i Sogni che sente di aver già realizzato e quelli ancora nel cassetto?

Non ho sogni nei cassetti, non sogno ad occhi aperti ma ad occhi chiusi e nella mia mente rimangono. Sono obiettivi che mi prefisso e faccio in modo di raggiungere, senza di loro non vivrei. Ne raggiungo molti, ogni giorno… perché riesco a vedere la luce del giorno e ne sono grata.

Raffaella Rossi figlia del regista Moraldo, premia la Mauceri con lo “Special VINCE award ” 2022

Nel 2022, in occasione del 2Lustro, ha ricevuto il prestigioso VinceAward. Cosa ha significato per lei ricevere tale riconoscimento artistico cinematografico?

L’ho già detto in un’altra intervista. È stato un evento speciale, le gambe mi tremavano, la voce tremava… sentivo che era un posto diverso da tutti gli altri, con un pubblico attento. Ho conosciuto persone che mi hanno lasciato segni indelebili. La  professionalità  degli organizzatori e il modo in cui sono  stata presentata mi hanno lusingata. Avevo un’idea diversa dello spettacolo italiano. Quanti artisti, giornalisti, attori e registi si incontrano e ti aspetti che “se la tirino”, che siano su un altro pianeta rispetto al pubblico. Ma questo Evento Premio è  davvero differente!  Io mi sono sentita nel posto giusto e, soprattutto, con le persone giuste. In effetti, ha portato bene: il mio secondo romanzo è uscito e chi l’avrebbe detto che avrei creato un nuovo progetto, “Il mio atelier.”

Le origini, la propria terra, l’amicizia, la famiglia, la fede, l’amore… cosa sono per lei?

Le origini sono il fondamento, l’amicizia è bella ma ti porta via tempo, la famiglia ti rigenera, la fede è importante per confrontarti con te stessa, l’amore per me è tutto. Se non amo ciò che tocco, ciò che sento, ciò che desidero, ciò che immagino, non avrei VITA. Mi perdo ogni giorno per amore, in silenzio e a voce alta!

ROSA MARIAMAUCERI: a chi pensa di voler dire un semplice GRAZIE?

A te che hai dedicato del tempo per me. Il mio grazie non sarà mai semplice, ma sarà enorme.

Inoltre sono grata a tutti coloro che si confrontano con me, positivamente o negativamente, perché in entrambi i casi traggo qualcosa per me.

Grazie per questa lunga intervista; un abbraccio dalla Germania del Nord.

Ricambio, Rosa  Maria, con  vero piacere per questa “chiaccherata” utile a far conoscere il vissuto e i pensieri di una bravissima scrittrice, sceneggiatrice  e regista internazionale, che onora l’Italia anche oltre confine.

AD MAIORA SEMPER 

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© RIPRODUZIONE CONCESSA CITANDO autore_CM e fonte_Cinepress

Le foto sono ad esclusivo corredo dell’intervista.

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