Cinema Le recensioni di Giorgio Maria Aloi

Recensione Fly Me To The Moon – Le Due Facce Della Luna: una commedia romantica che si basa sull’allunaggio del 1969 che mira alla riflessione sulla manipolazione politica americana

“Fly Me To The Moon – Le Due Facce Della Luna” è un film del 2024 diretto da Greg Berlanti (sceneggiatore di alcuni episodi di “Dawson’s Creek” e delle Serie TV “Arrow”, “The Flash”, “Supergirl”, ecc.; regista di “Il Club Dei Cuori Infranti” e “Tre All’Improvviso”; produttore di “Riverdale”) e con protagonisti Scarlett Johansson, Channing Tatum e Woody Harrelson.

 

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1969. Sono in corso i preparativi per il lancio dell’Apollo 11 e la NASA assume la pubblicista Kelly Jones (Scarlett Johansson) per rendere il progetto più interessante per il pubblico americano e anche, qualora non si verificasse quello vero, per preparare in segreto un finto allunaggio, all’insaputa di Cole Davis (Channing Tatum).

Il film è stato descritto come una commedia romantica, ma in realtà l’elemento romantico è meno marcato di quel che si aspettava e ci mette più della metà della pellicola ad entrare in atto. Non è un elemento che risulta ingombrante e rientra tranquillamente nella trama. Ma più che una commedia romantica, il film è più incentrato su una sorta di denuncia contro la manipolazione politica.

Il film non è un biopic, si basa su un evento storico realmente accaduto e su di esso narra una storia che trova un compromesso tra l’impronta autoriale del regista su tale evento e su personaggi inventati che si ispirano a persone possibilmente esistite. È una denuncia contro la propaganda americana che viene spesso compromessa dalla manipolazione politica e l’idea di narrarla con un evento che ha contraddistinto la loro storia è risultata ambiziosa.

Un lato positivo del film sta anche nella scelta dei due attori protagonisti: Scarlett Johansson e Channing Tatum.

Johansoon ormai sa il fatto suo come attrice (qui è anche produttrice) difficilmente ne sbaglia una e anche questa volta, si cala perfettamente nel ruolo assegnato. Non c’è il giusto bilanciamento dei due protagonisti, anzi spicca più il suo personaggio persuasivo e che non si ferma davanti a nulla per raggiungere i suoi scopi lavorativi (lavora nella pubblicità). Ma nel momento in cui comincia ad entrare nella NASA e viene a conoscenza del progetto, tutto cambia soprattutto grazie all’incontro con Cole Davis.

I due protagonisti (interpretati magistralmente da Scarlett Johansson e Channing Tatum) sono due poli opposti: da una parte c’è un uomo che deve riprendersi dal trauma della missione di Apollo 10 fallita (e qui subentra anche il dramma) e dall’altra una donna che non si fa scrupoli ad usare l’inganno per realizzare un evento finto, al posto di uno autentico che potrebbe non verificarsi, e il personaggio di Kelly Jones rientra nel movente del film. Il romanticismo che poi subentra nella seconda parte del film non è affatto ingombrante e rientra nel puzzle che ha realizzato il regista Berlanti, perché poi Kelly comincia a sentire un morso della coscienza.

Un mix di generi per raggiungere uno scopo ambizioso, però tutti questi generi mischiati hanno aperto ad una serie di archi narrativi che non sono sempre gestiti al meglio, però tutto sommato la pellicola risulta godibile, coinvolgente per tutto il tempo, viene raccontata con uno stile semplice e comprensibile per chiunque, tanto da spingerlo alla riflessione. Peccato che la regia non risulta sempre eccellente, però il ritmo è ben consolidato e il film è capace di intrattenere dall’inizio alla fine. Un altro difetto sta nel minutaggio reso leggermente eccessivo e la storia avrebbe funzionato anche se fossero stati sottratti una ventina di minuti dalla durata.

È al cinema

Voto: 7.5/10
 

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