“Rapito” di Marco Bellocchio è il Miglior film dell’anno per il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
La motivazione: «uno scontro politico, una guerra di religione, un dramma psicanalitico calato nel corpo e nella mente di un protagonista che all’inizio ha solo sei anni. Nella conversione forzata di Edgardo Mortara, piccolo ebreo rapito dal Vaticano nel 1857, Marco Bellocchio ritrova le radici del suo lungo percorso cinematografico con l’impeto degli esordi e la maturità del maestro. Rievocando in tutta la sua potenza e la sua ambiguità morale una sorta di “caso Dreyfus” ante litteram, e tutto italiano, che all’epoca ebbe risonanza mondiale. La consacrazione di un autore che non finisce di stupire».
La premiazione è prevista per il 23 gennaio, nell’ambito della 35ª edizione del Trieste Film Festival – Alpe Adria Cinema.
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