Interviste

Natalia Simonova ed il suo “Cechov”: serata a villa Leopardi con l’artista russa

ROMA – Presso la Villa Leopardi di Roma, con la presenza di un notevole pubblico si è svolta il 28 settembre scorso la Serata teatrale intitolata ‘’ MIO CECHOV’’

Villa Leopardi fa parte delle Biblioteche di Roma e si contraddistingue per essere un vero Centro Culturale che ospita spesso gli workshop di musica e teatro.
L’artista NATALIA SIMONOVA mette in atto la performance che rappresenta la storia d’amore tra il grande scrittore Anton Cechov e la sua moglie l’attrice Olga Knipper, tramite le lettere che si trovano nel libro ‘’ Vita attraverso le lettere’’.

Una interpretazione di eccezione che ti trasporta nell’ ultimo periodo della vita del grande scrittore che era già molto malato e dove la grande Olga impegna tutta la sua passione di moglie affinchè Cechov non abbandoni la ‘’consapevolezza di essere’’.


Molto emozionata dopo la sua presentazione, l’artista risponde alle nostre domande in esclusiva per CINEPRESS.

Natalia, prima di tutto complimenti per la performance di oggi. Raccontaci il tuo viaggio verso la carriera artistica

In poche parole, cercherò di riassumere una risposta a questa domanda così ampia che riguarda la mia vita.
Si può dire che sono sul palcoscenico sin dalla giovanissima età, da quando avevo 8 anni e avevo iniziato il mio percorso nel balletto classico per poi avvicinarmi progressivamente ad altre forme ed espressioni artistiche come la recitazione a teatro e nel cinema.
Ho affinato nel tempo il canto ho svolto anche attività di presentatrice televisiva e negli ultimi anni come autrice ho scritto diretto ed interpretato opere teatrali che hanno riscosso il favore del pubblico e degli addetti ai lavori. Giusto per ricordare, nella stagione appena conclusa del 2022/2023, “Lasciando un segno”, due opere ispirate al don Giovanni di Mozart “Gli anelli di Don Giovanni “ e “Le Donne di don Giovanni”, “Anna German- Eco d’amore, ispirata alla grande artista internazionale , e “Mata Hari”,tra i personaggi più noti del periodo della Belle Époque, andata in scena con successo all’ OFF-OFF THEATRE di Roma nella stagione artistica 2022-2023.

Sul palcoscenico in realtà viene rappresenta la vita nel suo divenire, così non smetto di studiare, di trovare nuove forme d’arte e nuove forme di comunicazione per esprimere e trasmettere l’amore per la vita come strumento per arrivare al cuore di tutti.

Cosa significa per te l’arte?

L’arte è la creazione del bello in ogni sua forma. E anche la libera espressione delle visioni che detta l’anima, realizzazione dei propri sogni e ispirazioni attraverso vari mezzi creativi- visivi per donare la luce e emozioni agli altri ed al mondo.

 

La Dea della nuova Era. Il tuo progetto preferito. Di che cosa si tratta?

Siamo arrivati ad un’epoca dove l’amore incondizionato diventa il linguaggio universale.
Ed il divino femminile può esprimersi appieno.
La Dea della Nuova Era è una donna che diventa un esempio nella sua bellezza esteriore ed interiore, nel suo portamento e non solo fisico, ma anche etico e spirituale, nella sua luce che illumina ogni cosa. Attraverso il suo comportamento e la realizzazione della sua anima che dona, evolve e porta l’insegnamento per il futuro e l’avvenire , perché oltre essere una mamma e anche un’anima che unisce nell’amore.
Il mio progetto è nato per evidenziare la dea in ogni donna.

Vederti suonare il pianoforte è stata per me una grande gioia. Continuerai questo progetto? Un’opera molto difficile quella che hai presentato oggi. Perché questa scelta?

In realtà il pianoforte è stato già nel mio destino. Quando mi sono laureata all’accademia dell’arte drammatica ho dovuto studiare anche questa materia. E all’esame ho suonato “Il valzer dei fiori” di Tchaikovsky.
E anche mia nonna Anna ha da sempre desiderato di vedermi suonare al pianoforte e diventare una pianista.
Purtroppo però in quell’epoca ho scelto il balletto. Ma questa volta è stata un’occasione giusta per ricominciare a suonare al pianoforte una romanza dedicata alla mia performance “Mio Cechov”.
L’idea è nata dalla mia visita alla Biblioteca Leopardi di Roma, nella splendida cornice di Villa Leopardi, dove mi sono ispirata a quell’atmosfera tra l’antico ed il futuro per ricordare uno dei miei personaggi preferiti, l’attrice Olga Knipper moglie del grande scrittore russo Anton Céchov che ho già interpretato in passato.
È stato un connubio tra la lettura interpretativa e la recitazione
per trasmettere il messaggio che l’amore e la cultura sono senza tempo e senza confini.

In chiusura dell’intervista un saluto per il tuo pubblico, per le persone che ti amano e ti apprezzano.

Saluto con grande affetto e stima il mio amato pubblico e tutte le persone che mi amano e mi stimano.
Voglio ringraziarvi di esserci sempre e di ispirarmi alle nuove idee per vedere i nuovi orizzonti.
Vi voglio ricordare che bisogna apprezzare ogni attimo del DONO chiamato VITA.

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