QUELLO CHE SO SULL’ AMORE: Un film, questo, stroncato dalla critica e dal pubblico. Un film che ho visto per la prima volta ieri sera in televione.
Un noto calciatore inglese, sceglie la mondanità che il successo gli offre, lasciando moglie e un bambino al loro destino.
Quando il successo e la fama svaniscono, si ritroverà a fare i conti con le sue scelte, con quello che ha lasciato alle spalle e con la vita vuota e priva di autenticità e di contenuti. Riconquistare l’affetto della moglie e riuscire a ricostruire un rapporto con il figlio abbandonato non sarà impresa facile ed è proprio qui che il regista gioca la sua carta vincente: trovare la via d’uscita in mezzo ad un labirinto che sembra non portare mai alla porta in uscita.
La delicatezza nei dialoghi dei protagonisti e le immagini sempre sobrie e mai volgari, danno luce a questa storia che sembra banale ma che è uno specchio purtroppo autentico del decadimento della nostra società.
Gabriele Muccino, ancora una volta, sottolinea l’importanza dei sentimenti e ci rende partecipi del suo pensiero sulla famiglia, che può essere unica e indistruttibile, quando noi esseri umani mettiamo da parte l’egoismo e poniamo i valori della vita al centro del nostro essere.
Un film scomodo per chi della vita ne ha fatto un divertimento; un film avvicente per chi crede che i valori vadano difesi a discapito di una felicità effimera e molte volte anche poco gratificante.
Antonella Stanzani
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