LE INTERVISTE D’AUTORE A CURA DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI

Luciana Frazzetto è  un vulcano di allegria, passione, simpatia, voglia di vivere. È  questa l’impressione che dà quando si ha il piacere di interagire con lei. È  ciò che emerge anche da questa piacevolissima intervista dove scoprirete tante belle curiosità  di questa nota artista e bella persona. CAMI

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LUCIANA FRAZZETTO: si definisca in 3 parole

Onesta, ironica, colorata

 

Come procede il vissuto artistico/lavorativo?

Molto bene. Molto soddisfacente. Sto continuando a portare in giro diversi miei spettacoli tra commedie, monologhi e cabaret: TUTTI PAZZI PER MAMMA, VARIETA’ ROMANO, SIGNORI E SIGNORE BUONASERA, e un mio monologo sul femminicidio: NEI PANNI DI UNA DONNA. Un monologo ricco di tanta comicità ma anche tanta amarezza. Nel frattempo sto lavorando ad altri nuovi progetti con nuovi autori e sto per concludere insieme a mio marito Massimo Milazzo (regista, attore e direttore di doppiaggio) il cartellone teatrale 2023/2024 del nostro Teatro Le Fontanacce a Rocca Priora, ai Castelli Romani, di cui siamo fondatori e direttori artistici. Oltre che essere un’attrice, sono una regista teatrale, un’autrice e una dialoghista. Amo il mestiere dell’attore in tutte le sue sfaccettature.

 E come semplice persona?

Sono una donna molto solare che vive in campagna con un marito e un cane che adoro. Sono una moglie, una nonna, una donna e quando è possibile, mi rilasso davanti la TV. Adoro molto i thriller e i film d’azione. Mi piace cucinare. Amo il cibo. Mi piace stare in compagnia degli amici, e soprattutto mi piace mangiare. Sono una donna che ama la vita. Sono allegra e divertente. Sono dinamica e mi prendo cura di tutti. Nel nostro Teatro insegno, insieme a mio marito, laboratori teatrali agli adulti e ai bambini. Mi diverto con poco e sono felice.

Quando nasce  la sua “voglia di recitare”?

Avevo quattro anni quando ho deciso di fare l’attrice. Un po’ piccina ma già con le idee molto chiare. Sono nata in Sicilia e a casa dei miei nonni mi sono improvvisata ballerina classica con tutti i miei parenti che mi applaudivano. Pensa un po’, ho ballato  “Il lago dei Cigni” di Cajkovskije, ovviamente con passi di danza tutti inventati. Poi all’asilo recitavo storie inventate da me. – (ride)-. facevo già improvvisazione teatrale. E dopo essermi trasferita a Roma con la mia famiglia, all’età di 8 anni, dopo aver visto un film con la grande Anna Magnani, ho deciso che “dovevo” e “volevo” fare l’Attrice e così nel 1974 ho iniziato questo lungo cammino nel mondo dello spettacolo, lavorando con i più grandi artisti del cinema italiano.. Da allora non ho mai smesso e continuo ancora a fare questo mestiere meraviglioso.

Quanto è  importante secondo lei il talento innato e quanto un’adeguata formazione?

Innanzi tutto credo che sia importante e fondamentale avere talento, determinazione e passione per l’arte.

Frequentare una buona scuola di recitazione è il modo migliore per imparare tutte le tecniche del mestiere di attore professionista. E’ importante uno studio approfondito del cinema, della drammaturgia, del teatro, delle tecniche attoriali come anche corsi di danza e canto per attori.

Quello dell’ATTORE è un mestiere SERIO che SI IMPARA. Bisogna avere una formazione adeguata ed implica sacrificio, sforzo, fatica, studio. Bisogna essere coraggiosi e mettere in gioco se stessi, la propria emotività più intima e la propria storia. 

Dagli esordi, cos’è  cambiato secondo lei a distanza di tempo in questo ambito?

Vogliamo ricordare quanto tempo è passato dai primi film muti, alla fruizione contemporanea, dove le copie digitali dei film hanno soppiantato le mitiche pizze. I fratelli Lumière, hanno esordito in pubblico con il cinema nel 1985. Quante cose sono cambiate? Quante milioni di immagini sono state proiettate? Sapete che nel 1908 a Parigi è avvenuta  la prima proiezione a colori? E oggi? Il grande cinema è cambiato. C’è stato l’ingresso del digitale, sia nella produzione che nella proiezione e nella distribuzione. La visione dei film è sempre più realistica e gli effetti speciali sempre più mirabolanti. La rivoluzione digitale ha cambiato radicalmente l’industria europea del cinema, consentendo di ridurre i costi di distribuzione e di aumentare la diversità e il numero dei film europei proiettati in tutto il mondo.

Anche il teatro è cambiato. Oggi abbiamo la possibilità di registrare l’evento di uno spettacolo teatrale e proiettarlo in tv, nel web o sulle piattaforme. In pochi secondi possono guardare il nostro spettacolo in tutto il mondo. Ecco questa cosa mi lascia estasiata. E’ vero che lo spettacolo è emozionante solo se lo vedi dal vivo e gli applausi del pubblico ti riempiono il cuore, ma è anche vero che i miei cugini che vivono a Buenos Aires, o in Sicilia o in qualsiasi altra parte del mondo, hanno l’opportunità di seguirmi anche in teatro.

Progetti  passati e recenti già realizzati…vuole parlarne?

Ho realizzato più di cinquanta commedie e ho partecipato a più di quarantacinqe film tra cinema e televisione. Ho fatto radio e diversi cortometraggi. Sono molto soddisfatta di ciò che ho realizzato senza l’aiuto di nessuno ma sfondando porte; ricevendo anche porte in faccia ma la mia testardaggine e caparbietà mi hanno regalato il mio piccolo grande successo. Ho lavorato e conosciuto tantissi attori e attrici. Ho ricevuto svariati premi importanti tra cui “LO SCHERMO D’ORO” al Festival di Toronto. Mi sono tolta tante soddisfazioni. Insomma ho realizzato i miei sogni. Che volere di più?

 Ci racconta qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo avvenuti in passato o anche più  recenti?

Ho iniziato con il Cinema e ho lavorato con grandi maestri come Fellini, Sordi, Samperi, Damiano Damiani, Mastroianni, i fratelli Vanzina, Castellano e Pipolo…

Tappa indimenticabile? “L’incontro col grande Federico Fellini. Mi chiamò per un provino e pensai che fosse uno scherzo, ma quando arrivai ed entrai nel suo ufficio, lui mi disse: “ Vieni Lucianina, vieni….parlami di te”  L’incontro con Federico Fellini ha segnato la mia vita artistica. Un ricordo indimenticabile e indelebile.

Poi dal 1990 mi sono dedicata quasi esclusivamente al teatro: il mio grande amore. Anche qui incontro importantissimo che ha segnato la mia vita: ho conosciuto il regista Massimo Milazzo che poi è diventato mio marito. Coppia indissolubile sia in teatro che nella vita.

Il suo rapporto  con loro fuori dal set? Ne ha mantenuti?

Si in alcuni casi ho incontrato persone fantastiche sia in cinema che in teatro e sono riescita ad instaurare un rapporto meraviglioso. Ho allacciato una bellissima amicizia che dura nel tempo. Soprattutto in teatro. Infatti con alcuni colleghi ci frequentiamo da alcuni decenni. Si crea, sia sul palco che sul set, una bella sintonia con alcuni di loro. Un feeling che dura negli anni. In teatro soprattutto si diventa una grande famiglia e anche i miei allievi del laboratorio teatrale, hanno raggiunto una tale intesa che si vedono e si aiutano quotidianamente. E’ veramente una bella cosa.

 Le sue attività cine-tv  e teatrali che ricorda con particolare predisposizione?

Ho fatto oltre quaranta commedie e ho partecipato a oltre quarantacinque film tra cinema e televisione. Mi sono rimaste tutte nel cuore con i loro vari generi ma alcune commedie le ricordo con tanto amore come HO AVUTO UNA STORIA CON LA DONNA DELLE PULIZIE con Franco Oppini e Antonio Tallura – TUTTI PAZZI PER MAMMA – UNA DONNA PER AMICO – GENTE DI FACILI COSTUMI di Nino Manfredi – e NEI PANNI DI UNA DONNA, il mio monologo sul femminicidio scritto e interpretato da me e che mi ha dato immense soddisfazioni, che porto ancora in scena da oltre sette anni, SIGNORE E SIGNORI BUONASERA, uno spettacolo di varietà – La regia di tutti questi lavori teatrali è di mio marito Massimo Milazzo.

Per quanto riguarda il cinema ho amato molto lavorare con Fellini e Mastroianni: Ginger e Fred,- con i fratelli Vanzina: E adesso sesso. Per la Tv: UNA PALLOTTOLA NEL CUORE con Gigi Proietti – PENSIERO GIALLO di Pierfrancesco Campanella, – IO SONO L’ABISSO scritto e diretto da Donato Carrisi – DELITTO AL BLEUE GAYS con Thomas Milian e Bombolo – LA SQUADRA DISTRETTO DI POLIZIA IL CASO MINO PECORELLI . Ce ne sono tantissimi e ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa dentro

Spesso la carriera artistica  è  contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare… specie  per le donne. È stato così  anche per lei? 

Si è stato molto difficile per me. Sono una donna. Sempre proposte di nudi, di donne oche, di donne semivestite e tanto altro ancora…e non avendo MAI accettato compromessi è stato veramente difficile imporsi. Alla fine però credo di esserci riuscita. Ho un mio pubblico che mi segue da anni. Credo che il vero successo non sia fare l’attrice per pochi anni…credo che il vero successo sia fare l’attrice per sempre ed io ci sono riuscita. Ho lavorato e ho vissuto con questo lavoro e spero di farlo fino alla fine.

Ha qualche “rivelazione” importante che vorrebbe svelare in questa intervista?

No nessuna rivelazione. Sono un libro aperto. Tutti coloro che mi conoscono sanno della mia genuinità e come sono fatta. Non nascondo nulla. Sono limpida e solare

C’è qualcosa nel  vissuto ad oggi che non è ancora riuscita a realizzare ma a cui tiene fortemente?

Credo di no. Mi sono realizzata nella vita e nel lavoro. Sono circondata da tanti amici che mi vogliono un gran bene. Cosa volere di più. Nulla. Io sto bene così.

Se tornasse  indietro, artisticamente, cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe senza esitare?

Rifarei esattamente tutto ciò che ho fatto. Ogni lavoro, ogni incontro, mi hanno dato tante emozioni e tante soddisfazioni. Ho avuto la gioia di fare cinema, Tv e tanto tanto teatro. Non rimpiango nulla ma una cosa certamente la farei: – andare a cena con Damiano Damiani che per circa un mese, dopo aver lavorato nel suo film L’AVVERTIMENTO con Giuliano Gemma, mi ha invitata a cena ed io ho sempre accampato delle scuse. Poi un giorno dopo tanti anni l’ho incontrato in RAI; lui mi ferma e mi dice: sai Luciana, quando ti telefonavo con insistenza, era solo per offrirti una cena e non per secondi fini come potevi pensare. Volevo farti diventare “un’altra Ornella Muti”, la mia nuova scoperta perche tu avevi talento. Volevo puntare su di te che eri sicuramente il mio cavallo vincente. – Ero mortificata da morire e non sapevo cosa rispondere. Ecco questa è una cosa che farei senza esitare. Immediatamente.

E come persona, cosa?

Mah…sai…forse mi sono sposata troppo presto, avevo solo 18 anni con il mio primo marito Gianni Saragò. Probabilmente avrei iniziato prima la mia carriera ma sono strafelice di averlo fatto perché ho un figlio meraviglioso: Gianluca Saragò. Un bravissimo ed affermato fotografo nel mondo dello spettacolo

Quali valori sono importanti per la Frazzetto? Quali prova a trasmettere?

Quelli che mi hanno trasmesso i mei genitori e che io ho trasmesso a mio figlio: l’onestà, l’umiltà, il rispetto, il coraggio, la responsabilità, la generosità. E’ bello donare in modo incondizionato. Mi rende felice fare qualcosa per gli alri.

Oggi va di moda il tema sulla Intelligenza Artificiale applicata ovunque, quindi anche nel campo artistico; la sua opinione in merito?

Cos’è la “creatività” ? E’ la capacità di generare idee nuove e utili e rappresenta una delle capacità più sorprendenti degli esseri umani che manifestiamo nei nostri pensieri e comportamenti.

L’intelligenza artificiale ha iniziato a trasformare i processi creativi e a mettere in discussione ciò che riteniamo essere il “pensiero creativo”. Non saprei dirti se applicata in campo artistico potrà creare dialoghi, scenografie, testi, immagini… da rappresentare sul palcoscenico, ma a mio avviso anche se sarà una cosa che vedremo a breve, va ricordato che dietro l’algoritmo, ci sono sempre degli esseri umani

Il cinema italiano ed internazionale ha “sfornato” grandi interpreti, in epoche diverse ma che hanno lasciato una traccia di sé dando un contributo alla 7.ma Arte. Fra tanti quali secondo lei sono meritevoli del successo ottenuto?

L’Italia ha regalato al mondo alcuni dei più grandi maestri del cinema. Ci hanno regalato grandi capolavori con artisti indimenticabili: Totò, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Sofia Loren, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Monica Vitti e tanti altri mentre tra i registi ricordiamo Pietro Germi, Mario Monicelli, Vittorio De Sica, Ettore Scola, Luigi Zampa, Dino Risi, Fellini, Sergio Leone che hanno dato vita a vari generi

Ha qualche modello a cui si è ispirata nella recitazione?

Non saprei. Credo che ogni artista debba avere il suo stile e la sua recitazione debba essere unica. Io credo di essere così: unica. Ma molto spesso addetti ai lavori e pubblico mi dicono che ricordo molto Monica Vitti e Bice Valori. Ovviamente ne sono lusingata. Le ho molto amate. Forse mi avvicino involontariamente alle loro corde, ai loro atteggiamenti ma io mi ispiro sempre a me stessa. E’ il modo migliore di essere un’artista. E’ il modo migliore per essere vera.

Molti artisti, oggi, ciascuno nel proprio  campo, spesso lamentano mancanza di vere opportunità  lavorative, assenza del Merito, scarsa considerazione e valutazione. La sua opinione?

Nel nostro cinema mancano dei ruoli femminili importanti. Poche registe, pochi ruoli per le donne. Spesso sottoutilizzate. Il cinema è sempre stato appannaggio degli uomini. In tempi passati gli uomini si travestivano da donne, e ancora oggi, soprattutto in teatro avviene questo e il pubblico si diverte. Per le donne si scrive molto poco. Chissà perché. O ci considerano solo una “bella donna attraente” o non sono in grado di scrivere. I personaggi femminili sono importanti quanto quelli maschili e sono fondamentali per le spettatrici. In moltissimi casi aiutano a vivere meglio e a reagire alle ingiustizie della vita.

Qualche “Anticipazione  artistica” a cui sta lavorando per il 2023/2024? 

Come tutti gli artisti sono scaramantica ma ho un paio di progetti nel cassetto tra cui uno spettacolo sugli animali. Poi un corto sui clochard di Mirko Alivernini e poi sono in attesa di alcune risposte cinematografiche. Ora però…non dico altro.

Quali sono i Sogni  che  sente di aver già  realizzato e quelli ancora nel cassetto?

Il sogno più bello che ho realizzato è quello di essere diventata mamma e nonna e poi quello di essere un’attrice.

Un sogno nel cassetto? Ce ne sarebbero tantissimi, ma alcuni irrealizzabili ovviamente….tipo? Essere diretta da Almodovar; da Ozpetek: le sue pellicole sono originali e variegate; le sue opere eccentriche e grottesche e sono popolate da personaggi forti e sopra le righe, passionali e sentimentali, proprio come piacciono a me. Sono un’attrice comica, drammatica, imprevedibile, ironica e quindi…. Si! Mi piacerebbe molto interpretare uno dei suoi personaggi, e magari avere anche una piccola parte in un suo film, ma so che resterà un sogno. Però sarebbe bello anche lavorare con Sorrentino o Tornatore, mio concittadino (anche lui di Bagheria). Allora? Che ti dicevo? Sono sogni irrealizzabili, ma hai visto mai che dopo questa intervista magari mi scritturano?! Scherzi a parte, il mio sogno è quello di continuare a fare questo lavoro il più a lungo possibile, perché è la mia passione e mi emoziona sempre. Recitare è un mio bisogno ed è quello che faccio da oltre quarant’anni. Mi piace ascoltare la platea, il pubblico, ascoltare le loro emozioni, sentire i loro respiri, le loro risate… Non è poco credo, non ti pare? Sono una privilegiata. E poi….che te posso di?  “Esse la Frazzetto me diverte troppo.”

Troppo simpatica! Davvero Luciana!

Nel 2017, in occasione del 1Lustro, ha ricevuto il prestigioso VinceAward. Cosa ha significato per lei ricevere tale riconoscimento artistico cinematografico?

Sono stata felicissima ed emozionata nel rricevere il VinceAward. Un premio internazionale e meritocratico, dove non c’è alcuna raccomandazione. Ho lavorato negli anni ’80 con Vincenzo Crocitti in CASTA E PURA con Laura Antonelli e ci siamo divertiti un mondo. Io interpretavo una sua nipote gemella. Quante risate! Conoscevo molto bene Vincenzo, eravamo amici anche fuori dal set e abbiamo trascorso delle belle serate a tavola. Vincenzo era un Artista a tutto tondo: sapeva far piangere e far ridere. Era un caratterista pazzesco. “Che bella faccia” come diceva Fellini. Troppo bravo. Quindi immagina cosa ho provato quando Francesco, il noto Direttore Artistico di questo PREMIO mi ha consegnato il riconoscimento che è  dedicato appunto a Vincenzo. Ne ho presi tanti ma questo lo tengo stretto nel cuore.

Le origini, la propria terra,  l’amicizia,  la famiglia, la fede, l’amore… cosa sono per lei? 

Le origini non si possono dimenticare. Sono andata via dalla Sicilia che ero piccolissima ma sento sempre il richiamo della mia terra. Ho ricordi meravigliosi. Ci ho trascorso tutte le vacanze estive della mia adolescenza. Era un mondo magico che mi apparteneva. I nonni, gli zii, i cugini…era tutto estremamente fantastico.

Se non avesse intrapreso la carriera artistica, quale alternativa?

Avrei voluto fare la ballerina o la pianista. Pensa che costringevo la mia amichetta che studiava al conservatorio, di suonare per me…per ore ed ore….

Quindi sempre l’artista!

LUCIANA FRAZZETTO: a chi pensa di voler dire un semplice GRAZIE?

Ai miei genitori che hanno creduto in me e al mio pubblico che mi segue da circa quarant’anni. Senza di essi non sarei la Luciana Frazzetto che sono.

A questo punto vorrei concludere questa meravigliosa intervista, con una frase di Lee Strasberg che disse: “L’attore crea con la sua carne e il suo sangue tutte quelle cose che le altre arti, in qualche modo, tentano di descrivere.” Bella vero?

 

Si Luciana, stupenda! Anche per me è  stato un piacere intervistarla. Ad Maiora semper.CAMI

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Le foto  a corredo dell’intervista  sono state fornite da Luciana Frazzetto  per questa intervista. Condivisione consentita citando Autore_CM e fonte_CINEPRESS