Rubrica: Le Interviste d’Autore a cura della Giornalista Carmen Minutoli

Ho avuto il piacere di intervistare l’attore  reggino Saverio Malara e devo dire che ho scoperto in lui, oltre l’artista, un “uomo nobile, d’altri tempi”. Umile, rispettoso, gentile e appassionato della sua professione come pochi. Teatro, TV, cinema, in serie  italiane ed estere, lo hanno portato alla notorietà in pochi anni. Fra i tanti: “The Good Mothers “regia Julian Jarrold e Elisa Amoruso della Walt Disney. 

La Sposa” regia Giacomo Campiotti.

  “Zero Zero Zero” regia Stefano Sollima – Pablo Trapero- Janus Metz.

 “Trust” Regia Danny Boyle​ – Dawn ​Shadforth – Jonathan Van Tulleken – Emanuele Crialese.

Fra le novita 2023 per il cinema: “Runner” regia di Nicola Barnaba. “Il mio Posto è qui” regia Cristiano Bortone e Daniela Di Porto. “Il Monaco che vinse l’apocalisse” regia Jordan River  nel ruolo di ‘Frate Ioseph’.

Saverio è una bella persona che sprizza entusiasmo e gratitudine. Grato soprattutto di essere riuscito a fare ciò che gli è sempre piaciuto.

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Saverio Malara: come si definisce?

Come mi definisco? Saverio Malara non si definisce. È una persona normale come tante altre con la passione del cinema, dell’arte, e della recitazione. Come persona? La stessa cosa, non faccio differenze tra la mia persona reale e il mio ruolo artistico.

Come procede il vissuto artistico/lavorativo?

Procede bene,  a tratti, come per tutti gli attori…prossimamente devono uscire 4 lavori a cui ho preso parte.

Quando nasce la  “voglia di recitare”?

La voglia di recitare nasce 41 anni fa. Mentre ero in piazza vicino casa mia  ho visto attori che non sapevano recitare (ma lo facevano col cuore). Li osservavo e vedevo i loro errori. Da li ho capito che potevo provare a recitare anche io. In cuor mio sentivo che forse avevo una marcia in più, e chissà… a distanza di tempo devo dire che ho fatto bene a crederci…

Dagli esordi della  passione artistica cos’è cambiato a distanza di tempo?

Da quando ho esordito ad oggi sono passati 41 anni; di cosa ne sono cambiate; resto sempre la stessa persona con qualche capello in meno e qualche peletto sopraccigliare bianco in più. Però la passione artistica è sempre stata presente; lavorando sono divenuto più  noto, “un personaggio pubblico” e ciò è ovviamente  gratificante.

Progetti  passati e recenti già realizzati…Cosa vuole dirci?

Ho imparato tanto, ho fatto una buona scuola sul Set. Li considero tutti  validi e li ricordo bene, mi è  servito indossare  i panni di diversi personaggi e tutti hanno lasciato in me qualcosa  di buono.

Vuole raccontare qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo avvenuti in passato o anche recentemente?
In questi ultimi anni, compreso il periodo  pandemico ne ho visto di tutti  i colori.  Siamo tutti nella stessa barca e remiamo tutti nella stessa direzione. Ho avuto occasione di conoscere anche tanta bella gente, dentro e intorno al set (truccatori, runners, autisti, albergatori); tutti contribuiscono con il loro lavoro ad arricchire il nostro  bagaglio di esperienze.
Aneddoti ce ne sarebbero tanti. Fra i più  recenti e che non dimenticherò  mai, ricordo con piacere l’umiltà e la semplicità di Brandon Fraser e Ilary Swank  mentre giravamo insieme la serie americana “Trust”. Persone belle, solari… abbiamo trascorso una splendida giornata insieme che non dimenticherò mai.

Spesso la carriera artistica  è  contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare… È stato così  anche per lei?
Ebbene si; è stata dura entrare a far parte di questo grande mondo del Cinema specialmente essendo del Sud dove tutto purtroppo è più difficile. Molto più difficile! Però non mi sono mai arreso perché  in fondo ho fatto e sto facendo ciò che mi piaceva fare: l’attore.

Pensa che “la gavetta” è  finalmente  superata?
No, la gavetta non finisce mai! Come diceva qualcuno “gli esami  non finiscono mai”

Ha qualche “rivelazione” importante che vorrebbe svelare in questa intervista?
Ebbene si… mi vedrete in un nuovo ruolo, diretto da un regista internazionale, recitare insieme a star hollywoodiane. Aspetto con trepidazione…

C’è qualcosa nel  vissuto ad oggi che non è ancora riuscito a realizzare ma a cui tiene fortemente?

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosa vorrei si realizzasse… mi sento già  abbastanza fortunato ma ai sogni non si rinuncia mai. Chissà un giorno potrei essere il protagonista  principale di una  grande Serie cinematografica. Ma sono già  contento così.

Se tornasse  indietro, artisticamente, cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe senza esitare?
Se tornassi indietro? Comincerei subito l’attività artistica, a recitare, ad inserirmi nel mondo del Cinema. Però per fortuna  non è come il calcio che a 40 anni devi smettere. Il cinema è possibile sempre! Non è mai troppo tardi.

E come persona? Cosa?
Se tornassi  indietro come persona  farei  tutto quello che ho fatto fino ad oggi. Lo rifarei.

Quali valori sono importanti per Saverio? Quali prova a trasmettere

Con il Cinema ho assorbito e sviluppato tanti bei valori, da unire a quelli miei personali, che mi hanno stimolato, dato tanta voglia di fare e fare bene

Quanto ha influito secondo lei, ed influisce  l’avvento della tecnologia? Nota differenze con il passato?
La differenza c’è eccome. Tra il vecchio modo di fare cinema  e quello di oggi io lo vedo migliorato. Si pensi agli effetti  speciali all’uso della tecnologia che rendono le scene  fantastiche, stupende, impensabili decenni orsono.

Oggi va di moda il tema sull’ Intelligenza Artificiale applicata ovunque, quindi anche nel campo artistico; la sua opinione in merito?
Sull’intelligenza artificiale non sono molto esperto però applicata al Cinema la considero in modo positivo, ben venga solo se applicata nel modo giusto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Quali sono i Sogni  che  sente di aver già  realizzato e quelli ancora nel cassetto?
I sogni realizzati… mi sento fortunato  perché non mi sarei mai immaginato  di finire in TV sia nazionali che internazionali o girare l’Italia e il mondo per recitare. Davvero non l’avrei  mai immaginato.

La classica domanda: Come si vede Saverio Malara nel “futuro” ?
Come mi vedo nel futuro? Non saprei sinceramente…. domani si vedrà….

Nel 2016 ha ricevuto il prestigioso VinceAward. Quanto le è servito ricevere tale riconoscimento artistico cinematografico?
Ne sono orgoglioso. Ne parlo continuamente. Devo proprio a questo Premio una maggiore notorietà e coinvolgimento lavorativo che si è  incrementato sempre più in questi anni. Penso che tutta l’organizzazione del Premio fa un grande lavoro per ricercare artisti emergenti  e ne stanno scoprendo di bravissimi che spesso erano in ombra. Io devo molto al VinceAward.

Le origini, la propria terra,  l’amicizia,  la famiglia, l’amore… cosa sono per Saverio? 
Sono le basi di tutto e di tutti. Da soli non serviamo a niente. Chi gioisce da solo non gioisce di niente.

SAVERIO MALARA: a chi pensa di voler dire un semplice GRAZIE?

Grazie a tutte  le persone che hanno creduto in me, alla mia famiglia, al mio agente, al PremioVincenzoCrocitti, a tutti  gli altri riconoscimenti ricevuti, alle persone che hanno avuto anche solo una piccola  attenzione  per il mio operato  artistico. Un grazie particolare all’Arte che mi arricchisce sempre di più.
Ed un grazie anche a te.

Grazie per questa bella chiaccherata. AD MAIORA. CM

 

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Le foto a corredo del servizio sono fornite da Saverio  Malara in esclusiva per questa intervista. Citare autrice e fonte.