In Evidenza Le interviste d'autore di Carmen Minutoli

JOE ROMANO: un Romantico Cantautore fra i Millennials

Rubrica:

“LE INTERVISTE D’AUTORE A CURA DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI”
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Invito i lettori di Cinepress a scoprire le passioni di Joe un cantante che ha “l’ALLELUJA” nel cuore
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JOE ROMANO: come ti definisci? In 3 parole…
Cantautore, romantico ed energetico.
Quando è  nata la tua passione per la musica e come cantautore?
 La mia passione nasce all’ età di 4 anni grazie al mio bisnonno di 106.
Mi ha insegnato le classiche napoletane e quando un anno dopo ho rubato il microfono al tizio che faceva pianobar al battesimo di mio fratello per esibirmi, tutti capirono che si era accesa una fiamma.
Da li’ non ho mai smesso ne di cantare, ne di studiarne le più nascoste sfaccettature.
Ho cominciato a scrivere per necessità di espressione e ad oggi è diventato il mio modo di dialogare con me stesso.
Una vera e propria strada per esprimermi a 360 gradi
Bene, un piccolo genietto. Da li sarà  anche iniziata la tua formazione  artistica…
Ho studiato, studio e studierò canto, da quando avevo 15 anni.
Ogni 3 anni con un insegnante diverso, tenendo coma vocal trainer la mia madrina artistica Raffaela Carotenuto.
Mi sono diplomato alla showtime Academy di Gaetano Gaudiero.
Ho studiato Armonia con Maurizio Bosnia, stage formativi con Gio di Tonno, Fabrizio Palma, Michele Fischietti e Steve Mackie e al CET di Mogol come autore. Attualmente tra le risorse di HoopMusic.
Inoltre una gavetta infinita e stupenda tra locali, strutture turistiche e live show che ritengo, la migliore formazione che si possa mai ottenere per qualcuno che vuole fare questo Mestiere.
Sei giovane  ed hai un bel curriculum…Come procede  oggi il tuo vissuto artistico lavorativo?
 Ovvero dagli esordi formativi cos’è cambiato a distanza di tempo?
Innanzitutto grazie per il “giovane”, perché per la musica italiana, i 31, segnano una bella linea di confine.
Per il curriculum, credo sia onestamente lo specchio di una persona che vuole ogni giorno di più’ e che punta ad ogni esperienza artistica per CRESCERE.
Ad oggi sto sinceramente concentrando le energie per creare qualcosa di mio; sento la necessità di doverlo fare.
Continuo ovviamente ad esibirmi cercando di migliorarmi, “Oggi devo essere meglio di ieri” , per uno che punta ad esibirsi tutti i giorni è un MANTRA.
Lavoro attualmente presso la sede Hoop Music di Milano, scrivo per diversi artisti, non posso lamentarmi, ma ho sempre lo stimolo di poter e dover fare di più.
Quello non è mai cambiato, a differenza dei contesti e della voglia di riuscire a portare la MIA musica in giro che come ho detto prima è ogni giorno più forte.
Una delle canzoni più ascoltata è Hallelujah,  e tu hai detto che è un inno che possiamo urlare tutti per festeggiare gli obiettivi raggiunti e dire grazie, una parola che oggi si usa veramente poco ma è così ricca da riempire un oceano.
 Quali sono i tuoi  obiettivi  raggiunti? 
GRAZIE. Che bella parola. La gratitudine ad oggi è una delle cose a cui faccio più caso.
Nulla accade per caso, c’è sempre un volere più grande di noi, che va ringraziato .
Sento di aver raggiunto piccole vittorie, ma non per questo poco importanti;
Ho pubblicato la mia musica e ho visto persone cantare i miei pezzi, capisci ?
Ad oggi per me quella è una vittoria, un obiettivo.
NE SONO GRATO.
Ho vinto qualche premio, non ultimo il Vince Award, che non è una cosa da poco.
Ho tanto ancora da percorrere e da avverare quindi continuo a sgobbare che è meglio
La gente secondo te cosa apprezza maggiormente  di Joe Romano artista  e di Joe persona?
Bisognerebbe chiederglielo, ma credo la determinazione e la semplicità.
Forse la capacità di riuscire a riprodurre quello che registro.
Del Joe persona forse l’energia positiva e la voglia di portare allegria, a volte mi spaventa quanto riescano ad apprezzare anche il mio lato malinconico, cose che poi leggono anche nelle mie canzoni.
Progetti  passati e recenti già realizzati…A quali  ti senti più  affezionato?
Agli Up3side, ad oggi The Motel.
3 Voci e una chitarra, X Factor, il tour, insomma il sogno vissuto insieme a tuo fratello e al tuo migliore amico.
Non potrei non essere affezionato ad un progetto del genere.
Vuoi raccontare qualche aneddoto per esempio sui tuoi incontri con produttori musicali, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo  sia recenti sia avvenuti in passato…. 
In realtà le storie sono tutte molto simili.
In particolare risaputa la mia esuberanza in contesti fin troppo seri, come quando ho conosciuto Red Canzian al premio Stefano D’Orazio che ha raccontato pubblicamente dei miei “zampetti” dietro le quinte.
Praticamente davanti a coloro che hanno segnato la mia infanzia io “zampettavo” allegramente dalla felicità.
Spesso la carriera dei giovani, qualsiasi ambito, è  contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni…
 È  stato così  anche per te?
Non sono mai luoghi comuni quando si fa tutto da soli.
Sei tu che scegli il tuo team, sei tu il diretto gestore delle tue economie, degli errori, delle vittorie e delle sconfitte, questa roba se non sei abbastanza determinato, ti massacra.
Devi credere fortemente in ciò che fai, per poterle superare tutte.
Hai qualche “rivelazione” importante che vorresti svelare in questa intervista?
Come ho già detto sto lavorando alla mia prima raccolta di brani, chiamiamola Disco, Ep, non saprei ma sta per arrivare comunque tanta roba che porta il mio nome e cognome
C’è una cosa che intendi realizzare a cui tieni fortemente alla quale non rinunci anche se  potrebbe  essere molto  difficile?
Portare la mia musica in un concerto dal vivo in un modo tutto mio, ci vogliono sacrifici, risparmi ed un botto di energie che spero di continuare a possedere.
Quanto pensi sia cambiato negli ultimi anni il mondo artistico, della cultura e spettacolo, in ambito musicale?
Un casino e non so nemmeno se sarò’ capace di appartenere alle nuove modalità di linguaggio e conversazione.
Sono ahime, un romantico nostalgico della poesia e delle parole, quindi considerato abbastanza vintage per questa scena nuova e satura di troppe cose
 Lucio Dalla,  Lucio Battisti, Claudio Baglioni  Edoardo Bennato, Giorgio Gaber, Luigi Tenco,  Paolo Conte,  Rino Gaetano,   Riccardo  Cocciante, Antonello  Venditti: Hai qualche affinità? Chi ti ispira di più?
Tutti nomi presenti nei miei ascolti, fin da bambino.
Di sicuro Lucio Dalla e Lucio Battisti hanno condizionato il mio modo di stare sulla musica, sia a livello canoro che a livello di scrittura.
Mi hanno detto un po di volte che il mio modo di scrivere ricorda quello di Baglioni, a parer mio uno dei complimenti più belli che mi abbiano mai fatto
Dei cantanti di oggi, anche gruppi noti cosa ne pensi? Secondo te quanto talento vero “circola”?
Il talento oggi è ovunque, in alcuni casi nelle macchine di produzione più’ che sui palchi ma è pur sempre talento.
Ci sono gruppi indipendenti che amo e stimo come YKO o progetti incredibili come quello di SABBA, DanRoad, Angelo D’Oria e tanti altri potrei nominare.
Aiello tra i nomi noti è un progetto che reputo d’ispirazione.
Seguo molto Mengoni ed anche Elisa per rubare artisticamente da loro.
Durante la pandemia come hai vissuto la mancanza di potersi esibire in pubblico?
Ho praticamente trasformato la mia stanza in un palco.
E’ li che e nata la mia sfida di scrivere 365 canzoni in 365 giorni.
Ho lavorato senza sosta per migliorarmi.
Ho visto la pandemia come un’opportunita per evolvermi, strano vero ? Un punto di vista diverso
A tuo avviso,  quanto ha influito ed influisce  l’avvento  della tecnologia? Anche nel tuo ambito…
Un botto.
Ad oggi tutti abbiamo la possibilità di poter registrare le nostre demo, cosa che in passato era impossibile.
Su questo siamo fortunati.
E anche vero che e stata data la possibilità a tutti di aprire un palco virtuale e di avere approvazione.
Tant’ è che oggi Instagram conta più profili di artisti rispetto agli stessi profili di visitatori.
Nonostante la giovane età, se tornassi  indietro, cosa non rifaresti e cosa invece faresti senza esitare?
La domanda delle domande.
Onestamente se sono quello che sono adesso lo devo agli errori che ho commesso quindi come tutti dovrei dire, rifarei tutto.
In totale onestà rifarei di sicuro la scelta di studiare canto
Non rifarei la scelta di non trasferirmi, o meglio, mi trasferirei molto prima a Milano
Quali valori sono importanti per Joe? Quali provi a trasmettere?
La famiglia, L’amicizia, la verità e l’amore ovviamente, senza il quale nulla si muoverebbe.
Provo a trasmettere la semplicità, una cosa che oggi sembra disperdersi.
Io sono per la verità sempre
La tua opinione  da artista sul cinema italiano, la TV, il teatro, gli Eventi, la Radio, il web…
Quali differenze con le produzioni estere europee  ed americane?
Mi piace, nel senso, lo guardo volentieri e credo che negli anni siano stati fatti tanti passi da gigante per essere al livello delle produzioni estere. Non posso trovarne differenze ne mi permetto di denotarle in quanto ignorante in materia o poco informato a riguardo o solamente forse troppo soggettivo come punto di vista
Pensi di andare all’estero in tour? Hai qualche new?
Qualche “Anticipazione”  artistica per il 2023 a cui stai lavorando….
Lo spero, ma ne dubito per questo anno.
Non escludo pero la possibilità, qualora si verificassero le condizioni per poterlo fare
Sto preparando un nuovo concerto, d’impatto, pieno di novità e di musica nuova, non vedo l’ora di cominciare l’allestimento
 Sogni  nel cassetto  che non hai mai detto a nessuno?
Vorrei prima o poi partecipare a Sanremo.
Lo sogno fin da bambino e mai come in questi anni mi piacerebbe poterlo realizzare
Peccato per il limite d’eta per le nuove proposte che al momento mi rende impossibile anche il solo tentativo
La classica domanda: Come si vede Joe Romano… nel “futuro”?
Di sicuro in studio, di sicuro con una nuova canzone davanti, spero con un pubblico che canti le mie parole.
E se devo sognare, mettiamoci pure un bel fisichetto che non guasta mai
Nel 2022 sei stato premiato con il “VINCE AWARD”. Vuoi raccontare qualcosa?
E’ stata un’esperienza formativa e prestigiosa.
Devo ringraziare Sara Montesanto che in tempi non sospetti mi ha presentato questa realtà piena di energie incredibili.
Vero è che se non fosse stato per il piccolo Fiumarella forse il Partron Francesco non avrebbe premiato la mia Hallalujah che ormai grazie ad Alexa aveva invaso casa sua. Essere sullo stesso palco a condividere gioia e memoria, commozione e ricordo di Vincenzo Crocitti è stato emozionante e lo porto sicuramente ancora nel cuore
JOE ROMANO: a chi pensi di voler dire un semplice GRAZIE?
Ai miei genitori, a chi non ha smesso di credere in me nonostante le milioni difficolta e le scelte complesse.
A mio nonno che mi ha insegnato cosa vuol dire onorare il palco
Alla gavetta e alla fine anche a me, che dirsi grazie per essersi presi cura di se, non fa mai male.
Grazie Joe per questa lunga e piacevole “chiaccherata”. Ad Maiora. CM
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Intervista esclusiva a cura di Carmen Minutoli 

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