ROMA. E’ nata e vive a Roma da sempre. Si presenta così ai lettori di CinePress l’attrice teatrale Elena Tomei, in questa intervista esclusiva.
Quando hai capito che volevi fare il mestiere dell’attrice?
Premesso che purtroppo al giorno d’oggi per molti di noi non è sufficiente l’arte come unico lavoro per mantenersi e che non mi limito solo al mestiere di attrice e lavoro anche come coadiutore amministrativo all’I.F.O, ho capito di voler fare l’attrice, come lavoro secondario, facendo vari corsi di teatro e facendo vari spettacoli a fine anno, oltre che partecipando a varie rassegne ed eventi. Inoltre negli anni sono stata scoperta da diversi colleghi, sia professionisti che amatoriali, che mi hanno detto: “Sei troppo brava! Il palcoscenico ha bisogno di te!” Infatti, e sono stata avvicinata per la prima volta al teatro dalle mie maestre delle elementari (avevo solo 8 anni!), non ho mai smesso di farlo.
Cos’è il teatro per te?
Il teatro non è solo un luogo magico in cui si vivono emozioni e si conoscono tante persone ma è anche un mezzo di inclusione che può aiutare persone con difficoltà a relazionarsi con gli altri.
Ce lo puoi dire usando dei versi poetici?
Fare teatro è magia, oltre che amicizia e inclusione.
Delle esperienze pregresse quale ricordi con emozione?
Ricordo particolarmente quando un anno e mezzo fa ho partecipato a una rassegna comica al Teatro Antigone con un monologo tragicomico scritto da Pietro De Silvia con la regia di Veronica Liberale, grazie al quale ho vinto il premio Lysistrata che mi ha dato la possibilità di essere in cartellone in questa sala. Proprio lì, con la mia collega Romina Bufano, ho debuttato con lo spettacolo “Come dentro un film” scritto e diretto da Veronica Liberale. Un atto unico pieno d’amore in cui si parla di inclusione, amicizia, sogni e cinema. Dato il grande successo alla Sala Lysistrata, dove ha debuttato lo scorso febbraio, è andato in scena a grande richiesta anche al Teatro degli Astri a fine marzo, al Nuovo Teatro San Paolo il 2 aprile in occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, a Piazza dell’Immacolata a San Lorenzo per l’Estate Romana a fine luglio e al Teatro degli Eroi lo scorso 23 settembre all’interno dell’AUT ART Festival.
Ci racconti una particolare situazione in cui ti sei trovata sul palcoscenico?
È capitato al Teatro De’ Servi nel febbraio 2022 alla prima di “Gregory una storia di famiglia” (che ho già citato all’inizio), di cui sono media manager, faccio foto e video e sono testimonial: alla fine dello spettacolo sono salita sul palco a raccontare sia ai colleghi che al pubblico la mia testimonianza riguardo il mio rapporto con il teatro, cosa che mi è capitato anche lo scorso dicembre alle matinée per le scuole. Ed è stata una cosa bellissima.
Hai subito pressioni o molestie, prima, durante o dopo lo spettacolo?
Fortunatamente no ma sfortunatamente, come ad altri succede e può succedere, sui social non sono mai mancate e non mancano nemmeno adesso molestie e insulti verbali.
A quali progetti stai lavorando?
L’8 novembre riporto in scena “Come dentro un film” e sarà al Teatro Trastevere all’interno della rassegna “La città di tutti”, con il sostegno dell’Assemblea Capitolina. Si spera inoltre riuscire a portare lo spettacolo nelle scuole. Inoltre l’1 novembre parteciperò assieme ad altri artisti a una serata di beneficenza a favore di GILP (Gruppo Italiano per la Lotta contro la Pericardite) al Piccolo Teatro San Paolo e il mio intervento sarà il monologo “Lina e la rivoluzione” di Franca Valeri. Infine ho da poco scritto, in versione adatta ad interventi e rassegne, un monologo sul femminicidio liberamente ispirato a quanto avvenne nella notte di quel tremendo 10 gennaio 2017 a Gessica Notaro. Quando lo metterò per la prima volta in scena e in che occasione ancora non si sa.
LA GALLERY
LA SCHEDA
Nome: Elena
Cognome: Tomei
Età: 33 anni
Hobby: sport, musica, fare foto e riprese video a spettacoli teatrali… ma in particolare il teatro
Esperienze professionali: attrice, ma anche coadiutore amministrativo all’I.F.O.
La tua citazione preferita: “Nonostante le difficoltà, gli autistici dimostrano di avere un’intelligenza superiore alla media” (da “Gregory una storia di famiglia” di Veronica Liberale).
