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Giorgia Trasselli, l’indimenticabile TATA di “CASA VIANELLO”: -vorrei innamorarmi-

LE INTERVISTE D’AUTORE  DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI 

***Ricordo che quando guardavo la famosa sit.com. con i grandi Raimondo e Sandra pensavo sempre che funzionavano perfettamente grazie anche alla presenza  simpatica e irrinunciabile della loro Tata. A distanza di anni la bravissima Giorgia  Trasselli rimane sempre “la Tata più  amata dagli italiani”. Un vero piacere averla intervistata. Mi ha fatto ritornare indietro nel tempo, quello che per molti è rimasto nella memoria come… “un bel tempo”. Grazie. CM

  • GIORGIA TRASSELLI:come si definisce?
Mi definisco una lavoratrice dello spettacolo, nello specifico Interprete.
 
Come procede il vissuto artistico/lavorativo?
Per fortuna procede bene, piuttosto intenso.
 
 E come semplice persona?
Direi bene, acciacchi a parte e le solite corse per arrivare a tutto.
Quando nasce in Giorgia la  “voglia di recitare”?
Mi dicono che la voglia di stare su un palcoscenico e raccontare, guardare e farmi guardare ovviamente ci fosse sempre stata. Io se non ricordo male ho cominciato a “smaniare” per fare l’attrice sui 14/15 anni.
 
Quanto è  importante secondo lei il talento innato e quanto un’adeguata formazione?
Il talento! Beh questo mistero; certo si  deve avere qualcosa, una spinta, un bel po’ di sangue che circoli nelle vene; ma poi se tutto questo non viene incanalato, trasferito nell’acquisizione di tecniche utili, quindi studiando, finisce per restare episodico, un soffio in un forte vento.
 
Dagli esordi, cos’è  cambiato per lei a distanza di tempo?
Non so di preciso forse uno sguardo più attento, un percepire questo lavoro in modo meno romantico, ma credo faccia tutto parte del crescere, maturare, vivere. Ma devo aggiungere che sempre per fortuna, non è cambiato il mio stupirmi, appassionarmi, meravigliarmi di fronte a tutto ciò che questo potente, a volte folle mestiere, comporta.
Progetti  passati e recenti già realizzati…vuole parlarne?
Beh sarebbe un po’ lungo. Tanti progetti passati belli e di intenso lavoro. Ma anche recenti. Penso a “L’ indagine Su Alda Merini” in tournée da ottobre.
 
 Ci racconta qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo avvenuti in passato o anche recentemente?
In questo momento mi viene in mente la risposta che diedi a Raimondo Vianello quando durante il primo incontro/provino mi chiese quanti anni io avessi. Beh considerando l’ emozione la soggezione, mi scappo’ la risposta: <<beh dai 30 ai 40, faccia Lei>>. Dopo un attimo di perplessità scoppiammo tutti a ridere. Fu molto molto bello soprattutto per me, che in genere non ho mai la risposta pronta . 
L’indimenticabile  “Tata” di Casa Vianello:
Quanto è  stato importante quel ruolo per lei e cosa le ha lasciato quell’esperienza  insieme ai grandi Raimondo e Sandra?
Grazie per “l’ indimenticabile”. La ringrazio davvero molto. Beh, ha significato e come posso vedere, significa ancora molto. A parte la popolarità, mi ha lasciato l’apprezzamento del pubblico delle persone; questo mi rende felice e quell’esperienza mi ha dato tanto da un punto di vista artistico proprio per ciò che riguarda il lavoro di attrice. 
 
Il suo rapporto  con loro fuori dal set?
Il rapporto con Sandra e Raimondo fuori dal set è stato sempre  delineato dalla simpatia il rispetto, la cura. Io sono piuttosto riservata sul lavoro, tanto più con personalità così. Credo che  anche questo saper stare al proprio posto, senza “invasioni di campo” abbia fatto si che il lavoro sia stato così duraturo.
Altre esperienze cine-tv che ricorda con particolare predisposizione?
Ricordo con gran piacere:  RIS, Distretto di polizia, Don Matteo; di recente anche una puntata in una serie inglese e poi Fosca Innocenti con la bravissima Vanessa incontrada.
 
Spesso la carriera artistica  è  contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare… specie  per le donne
 È stato così  anche per lei? Lo è  ancora?
Si. Ostacoli, pregiudizi ce ne sono sempre. Io non ne ho incontrati molti; certo trovo che gli ostacoli, i paletti, a volte siano proprio nella testa di chi cerca, chi sceglie, chi decide, che spesso non rischia e si attacca pervicacemente a scelte “sicure”. Non so bene se negli altri paesi sia lo stesso. Io guardo molto i prodotti inglesi, francesi, tedeschi americani e mi capita a volte di non riconoscere attori che conosco, non per il costume o la parrucca in testa, ma proprio per il ruolo diverso che giocano in diverse occasioni.

Ha qualche “rivelazione” importante che vorrebbe svelare in questa intervista?
Oh my God! Rivelazioni importanti?Beh sì: che vorrei davvero innamorarmi… È abbastanza una rivelazione questa? Su per alleggerire un po’. Comunque è vero!
Certo che lo è Giorgia. Stupendo  questo suo desiderio e… scoop!

 

C’è qualcosa nel  vissuto ad oggi che non è ancora riuscita a realizzare ma a cui tiene fortemente?
Tante sono le cose che non sono riuscita a realizzare, forse più nella vita che nel lavoro. Beh  per ciò che riguarda il lavoro imparare il benedetto inglese, così magari non perdere un altro ruolo importante .
 
Se tornasse  indietro, artisticamente, cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe  senza esitare?
Non so, va bene così, forse cercherei di usare meglio il tempo, e in fondo penso che rifarei le stesse cose. Anche se spesso mi trovo a dire che ho tanti rimpianti rimorsi… Che meraviglia coloro che non ne hanno! ma in fondo è aver vissuto, no?
 
E come persona, cosa?
Come persona appunto se tornassi indietro…amare di più. Sono stata più amata, innamorata forse, ma dell’ amore. No, non basta, è adolescenziale questo… e io ho tanto l’impressione di essere rimasta un po’ così, pazienza.
Quali valori sono importanti per Giorgia? Quali prova a trasmettere?
I valori? Beh essere il più possibile onesti. Con gli altri certamente, ma anche con se stessi, che sembra scontato, ma non lo è almeno per me; cerco sempre di più di esserlo e poi… beh tutto ciò che fa di una persona una Persona Umana, dentro quella che si chiama società. Almeno provare.
 
Il cinema italiano, la TV, il teatro, gli Eventi, la Radio, il web… 
Quali differenze  con le produzioni estere europee  ed americane, dal suo punto di vista…

Non so  rispondere. Non ho tanti elementi; la prima cosa che mi viene in mente è che le produzioni inglesi per esempio mi piacciono tanto, certo poi come dicevo guardo spesso produzioni francesi tedesche , americane. Beh, a parte i grandi films che godono in alcuni paesi anche di grandi budget, a volte mi sembra come di ravvisare una passione, un entusiasmo, una ricerca nell’acting, persino una bella ingenuità, che se rasenta l’innocenza, diventa meraviglia, che forse noi qui abbiamo un po’ perso.Non so…

Quanto ha influito secondo lei, ed influisce  l’avvento della tecnologia? In generale e nella  quotidianità?
 La tecnologia influisce molto, certo! Sul nostro quotidiano… basta fare come col telecomando per la TV, spegnere, staccarsi!
 
Oggi va di moda il tema sulla Intelligenza Artificiale applicata ovunque, quindi anche nel campo artistico; la sua opinione in merito?
Per ciò che riguarda l’intelligenza artificiale potrà rivelarsi utile in qualche area, ma per l’arte, qualunque sia lo specifico campo, no…non credo. Già il termine Artificiale?! L’ arte necessita di talenti veri, tangibili umani.
Il cinema italiano ed internazionale ha “sfornato” grandi interpreti, in epoche diverse ma che hanno lasciato una traccia di sé dando un contributo alla 7.ma Arte.
Fra tanti ha qualche modello a cui si è ispirata nella recitazione?
Non mi sono mai ispirata ad  alcuna grande attrice, non per presunzione, ma non mi è mai venuto realmente in mente; ho cercato di trovare la “mia”attrice, sbagliando a volte certo. Però come non inchinarsi alla bellezza, la bravura di Anna Magnani, Virna Lisi.
Molti artisti, oggi, ciascuno nel proprio  campo, spesso lamentano mancanza di vere opportunità  lavorative, assenza del Merito, scarsa considerazione e valutazione.
La sua opinione?
Vero, sì. Mi rifaccio a ciò che dicevo poc’anzi; non si rischia, non si cerca fino in fondo. Non credo siano molto “curiosi” registi e produttori di vedere cosa c’è intorno e quindi se vogliamo, il cosiddetto “merito” può soffrirne.
 
Nel 2021 ha ricevuto il prestigioso VinceAward. Cosa ha significato per lei ricevere tale riconoscimento artistico cinematografico?
Ricevere una attestazione di stima, un Premio come il Vince Award è stato bellissimo, molto gratificante, un grande onore.
Le origini, la propria terra,  l’amicizia,  la famiglia, la fede, l’amore… cosa sono per Giorgia? 
Le origini fondamentali. Pensi che tra l’altro ho  chiamato “Fondamenta” la Scuola di Teatro che mi è stato chiesto di dirigere. Si Fondamenta…la base solida del vivere, come del creare, come partenza per il processo di studio e creativo. Quindi la terra, l’amicizia, la famiglia, hanno un ruolo, appunto, fondamentale nella mia vita.
Se non avesse intrapreso la carriera artistica, quale alternativa?
Non lo so, ero e sono talmente grata  e felice per il lavoro che faccio, che non me lo sono mai chiesto.
Giorgia Trasselli: a chi pensa di voler dire un semplice GRAZIE?
Ohhh! Grazie lo dico spesso, molto spesso: ai miei genitori, mio figlio, mio ex marito, ai miei maestri; e voglio esprimere un grazie anche a me stessa, ora sì. Come vede sono tanti tanti tanti e penso sia giusto così. A proposito c’è un grazie  ancora da dire: a lei, Carmen.
***
Grazie a lei per questo  esclusivo “racconto”, molto sincero. AD MAIORA CM
Copyright: Riutilizzo consentito citando autrice_CM e fonte_Cinepress
Le foto sono ad esclusivo corredo  dell’intervista a firma del fotografo LUCA BRUNETTI

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