BOLOGNA – Al Cinema Lumière dal 13 al 19 novembre torna la 29esima edizione del Festival Visioni Italiane, promosso dalla Cineteca di Bologna. Vetrina del cinema italiano indipendente con opere d’esordio e i tradizionali concorsi dedicati ai corto e mediometraggi di fiction e ai documentari. Tanti i film in concorso, oltre ad anteprime, eventi speciali, incontri e dibattiti pubblici, in un confronto sempre aperto sul cinema del presente.
Ventinovesima edizione del festival che offre una ribalta agli autori del futuro. Opere d’esordio che faticano a trovare riconoscimento e distribuzione. Oltre al tradizionale concorso per corto e mediometraggi, le sezioni dedicate ai documentari, ai film su tematiche ambientali e alle produzioni emiliano-romagnole. E ancora, il Premio De Nigris per i piccoli ‘registi’ delle scuole, e gli incontri con registi, sceneggiatori, produttori ed esercenti.
L’evento di apertura di Visioni Italiane sarà il nuovo restauro di un cult degli anni Novanta, Ovosodo, realizzato nel 1997 da Paolo Virzì: a presentarlo, lunedì 13 novembre alle 20 al Cinema Lumière, sarà Edoardo Gabbriellini, protagonista del film, all’epoca poco più che ventenne.
Il giorno dopo, martedì 14 novembre, il festival ospiterà una delle figure più amate del teatro e del cinema italiano contemporaneo: Emma Dante. La regista incontrerà il pubblico alle 18, mentre alle 20 presenterà in anteprima il suo nuovo film Misericordia.
E sempre nel segno del cinema femminile, ci sarà l’incontro con la sceneggiatrice Isabella Cecchi (sabato 18 novembre, 11.30) e l’esordio alla regia di Kasia Smutniak, che presenterà il suo Mur domenica 19 novembre, alle 16.
E poi il particolarissimo omaggio cinefilo di Alessandro Aniballi Claustrocinefilia (venerdì 17 novembre) il film di Yuri Ancarani Il popolo delle donne (mercoledì 15 novembre, ore 20.45), quello di Pappi Corsicato Il Perugino, dedicato al pittore rinascimentale, in programma domenica 19 novembre alle 11, mentre sempre domenica 19 novembre, l’evento di chiusura, alle 21, sarà l’anteprima del film di Gianluca Santoni, Io e il Secco, girato a Ravenna.
