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Daniele Ferrari: l’Ottimismo di un Attore che Crede in questo Mestiere… “nonostante tutto”

LE INTERVISTE D’AUTORE A CURA DELLA GIORNALISTA CARMEN MINUTOLI 

Daniele è  “solare”, elegante, ottimista e fiducioso come pochi. Un bel bagaglio di esperienze artistiche alle spalle e tanta progettualità  per il presente e futuro. Persona molto piacevole. CM

Daniele Ferrari: lei come si definirebbe?Bella domanda, premetto che non amo definirmi da solo, preferisco sempre che siano gli altri a vedere e se proprio devo definire me stesso posso dire che io mi sono sempre reputato una persona seria e buona anche se cocciuta, da buon Capricorno!

Come procede il vissuto artistico, lavorativamente intendo…                  Procede con alti, purtroppo in questo strano periodo, pochi… e tanti bassi, ma non mi arrendo e credo che l’amore che ho per questo meraviglioso e terrorizzante mestiere, la mia gavetta e la seria professionalità, presto ripagherà e allora mi regalerà quell’opportunità giusta e seria, che io cavalchero con successo!

E come semplice persona?                             Io sono una persona semplice che vuole cose semplici, vivere del mio lavoro e potermi comprare una piccola Ferrari! Scherzi a parte, mi basta anche una Maserati…

Quando nasce la “voglia di recitare”?      Sarò breve; i miei genitori quando io ero un bambino, a Forlì avevano o meglio gestivano il cinema “Alexander” al Rnco, ed io praticamente passavo le mie giornate al cinema, facevo i compiti, in una stanzetta dietro al bar e poi scappavo a guardare i meravigliosi film italiani, prevalentemente Bud Spencer e Terence Hill e tanti tantissimi altri sognando di vivere le loro meravigliose, pericolose, divertenti e paurose avventure!

Quanto è importante secondo lei il talento innato e quanto un’adeguata formazione?

Secondo me al Talento deve sempre seguire tanto studio e preparazione adeguata, altrimenti non lo si potrà sfruttare; ricordiamoci che non tutto il carbone può diventare un diamante prezioso! Cerchiamo più potenziali diamanti, perché si vede tanto carbone in giro!

Dagli esordi della passione artistica cos’è cambiato a distanza di tempo?               Sono cambiate molte cose, c’è molta gavetta, ci sono purtroppo molte delusioni, ma anche qualche meritato successo, che per me sono il motore, anzi sono la benzina e ora, l’elettricità, per il mio motore/ batteria, che mi spinge sempre avanti ad essere positivo e sicuramente che mi darà il successo lavorativo che arriverà presto!

Progetti passati e recenti già realizzati…Cosa vuole dirci?                          I progetti passati sono stati alcuni, come Don Matteo, Hanted Identity, Che Dio ci aiuti, il Giuocatore e altro; non mi hanno lasciato una continuità lavorativa, ma tanta esperienza, chiamiamola gavetta, ora sto aspettando di girare un paio di bei progetti, ma purtroppo indipendenti e quando si parla di cinema indipendente si parla sempre di soldi! Spesso, più i progetti sono interessanti, più sono legati ad un budget insufficiente!

Vuole raccontare qualche aneddoto per esempio sui primi incontri con produttori, colleghi, personaggi vari incontrati in ambito lavorativo avvenuti in passato o anche recentemente?

Purtroppo è cambiato tutto, gli incontri ora sono sempre più rari, tra colleghi prima ci si dava una mano, ora si è molto più soli c’è una maggiore paura che sviluppa un egoismo!

Spesso la carriera artistica è contrastata da diverse difficoltà, luoghi comuni, porte difficili da sfondare… È stato così anche per lei? Lo è ancora?                                      La cosa che posso dire  è che prima lo era spesso, ora lo è quasi sempre! È  pieno di porte chiuse, che non si aprono con la chiave del merito, del talento, bravura, ma con chiavi che vengono messe in tasche di nascosto, ora sempre meno di nascosto, a persone che spesso non lo meritano!

Pensa che “la gavetta” è finalmente superata?                                                      Penso proprio di no e comunque questo è un mestiere dove non si finisce mai di studiare, di imparare e mettersi in gioco con tutto se stesso.  È essenziale! Chi pensa di essere arrivato, non ha capito questo mestiere, non con il cuore!

Ha qualche “rivelazione” importante che vorrebbe svelare in questa intervista?    Sono molto onorato di poter essere ascoltato e spero che non vi annoiate a leggere!
Un grazie che va con il cuore e che mi onora è di essere un vincitore, al prestigioso e raro, perché meritocratico, Premio Vincenzo Crocitti e naturalmente, un grazie speciale, va a tutto lo staff,  ai giornalisti e al Direttore Francesco, che attraverso questo Premio, ha da tempo iniziato un’assidua battaglia, specie contro chi per egoistici e quasi sempre sbagliati motivi,  è  di ostacolo alla meritocrazia!

C’è qualcosa nel vissuto ad oggi che non è ancora riuscito a realizzare ma a cui tiene fortemente?
Ci sono molte cose, che vorrei ottenere ancora e non mi arrendero, fino ad  ottenerle! Mi piacerebbe avere il tempo di poter accompagnare mia Mamma alla prima di un film o alla premier di una Fiction dove sono tra i protagonisti e vederla orgogliosa del suo bambino ora uomo, ma purtroppo il tempo stringe, mia madre ha appena compiuto 86 anni!

Se tornasse indietro, artisticamente, cosa non rifarebbe e cosa invece farebbe senza esitare?
Cosa non rifarei, probabilmente non cadrei in certi tranelli, di pseudo produttori/registi perché oltre ad illudermi, mi hanno fatto perdere molto tempo e molte energie; mentre  su cosa farei… probabilmente cercherei di stare un pò più con i piedi per terra e essere più intraprendente, non pensando che bastasse solo il talento e forse l’occasione sarebbe magicamente comparsa!
Diciamo  che ora so che ci vogliono entrambe le cose!

Quali valori sono importanti per Daniele? Quali prova a trasmettere?
La bontà, l’altruismo, la passione, insomma quasi tutti quei valori che sono sempre più difficili da trovare in questa società, troppo “algida”, quasi priva di “empatia”, mentre invece abbonda il proprio io, che in latino si chiama ego! L’empatia, che credo sia il mio valore più importante, secondo me è una qualità  indispensabile per essere un bravo attore; infatti credo che il talento affonda e prende forza ed energia nella capacità di comprendere con la mente, ma soprattutto con il cuore!

Il cinema italiano, la TV, il teatro, gli Eventi, la Radio, il web… Quali differenze con le produzioni estere europee ed americane, dal suo punto di vista…
Il cinema Italiano secondo me è ormai più un affare di famiglia, fatto tra “amici”, con gli “amici” per gli “amici” e così funziona anche la TV, mentre se parliamo di produzione estere, anche vicine a noi, Spagna, Francia, Inghilterra, ecc., è un vero lavoro, che deve essere fatto meglio possibile con i migliori idonei per quella occasione affinché  possa essere venduta, in parole povere è una vera industria produttiva!

Quanto ha influito secondo lei, ed influisce l’avvento della tecnologia? Compreso l’uso  dell’Intelligenza Artificiale…                                                        Se la tecnologia aiutasse e facilitasse prodotti e produzioni che altrimenti rimarrebbero impantanati in burocrazie invalicabili, se snellisse la fruizione di progetti a basso budget, dando reali possibilità in maniera equa, allora sarebbe una ottima cosa; ma a quanto pare si parla prevalentemente  di sostituzione di sceneggiatori, di attori e di altre basilari figure, che io non credo sostituibili, se non vogliamo prodotti senza una propria irripetibile anima!

Il cinema italiano ed internazionale ha “sfornato” grandi interpreti, in epoche diverse ma che hanno lasciato una traccia di sé dando un contributo alla 7.ma Arte.Fra tanti ha qualche modello a cui si ispira?
Sono molti gli Attori di grande talento, che per una cosa o per un’altra, io stimo e ammiro e ai quali, nel mio “molto” piccolo, cerco di rubare qualcosa! Denzel Washington per la sua straordinaria naturalezza, Dustin Hoffman, ed anche Keanu Reeves, per la splendida persona e attore che è  sia nella vita che nel lavoro;  è la dimostrazione che si può fare l’attore a grandissimi livelli senza il bisogno di essere egoisti opportunisti e cattivi!

Molti artisti, ciascuno nel proprio campo, spesso lamentano mancanza di vere opportunità lavorative, assenza del Merito, scarsa considerazione e valutazione.La sua opinione?
Io sono pienamente d’accordo con questi artisti, so che sarò ripetitivo e forse sarai stanca di sentirlo dire ma le opportunità sono pochissime e subordinate di certo non alla bravura, alla gavetta, insomma al merito ed io posso dirlo perché lo vivo, lo sto vivendo sulla mia pelle! A proposito, ci tengo a dire e spesso lo ripeto: <<facce nuove, attori nuovi…non è sinonimo solo di giovani attori e basta!>>

Qualche “Anticipazione artistica” a cui sta lavorando?
Come tutti gli attori, o la maggior parte, non credete chi dice il contrario, sono un pò scaramantico, posso però dire che è un ‘Segreto e ..”, che è una Miniserie, che è un bel lavoro, portato avanti con professionalità, grinta e passione, che ci sono tanti bravi talenti a partire dal regista Giuseppe Lo Conti passando per gli attori, Sara Pallini e Giulio Schifi.

Quali sono i Sogni che sente di aver già realizzato e quelli ancora nel cassetto?Sogni realizzati, sono quasi tutti fuori dal mio lavoro; l’amore, ma anche ogni volta che vinco, con le mie sole forze, un provino e vengo scelto per quel ruolo, dal regista…è sempre un piccolo sogno che si realizza, i grandi sogni preferisco non dirli, sempre perché sono scaramantico, ma sono grossi!

La classica domanda: Come si vede Daniele Ferrari nel “futuro” ?
Visto che io sono un ottimista e voglio sempre pensare positivo, mi vedo realizzato, nella vita, nel mio amato lavoro, passare da un ruolo ad un’altro da un set ad un’altro!

Nel 2022 ha ricevuto il prestigioso VinceAward. Cosa ha significato per lei ricevere tale riconoscimento artistico cinematografico?
Ricevere un premio è sempre bello, ma ricevere un Premio che nasce proprio per premiare il merito, mi rende molto orgoglioso e poi hanno anche detto che porta fortuna, porta bene!

Le origini, la propria terra, l’amicizia, la famiglia, la fede, l’amore… cosa sono per Daniele?                                                            Per me sono tutto, anche perché Daniele è l’insieme delle esperienze che ha vissuto anche nella propria terra, in famiglia e circondato da amici, quindi sono tutte cose molto importanti come anche la fede e l’amore, che mi danno la forza di andare sempre avanti!

Se non avesse intrapreso la carriera artistica, quale alternativa?
Bella domanda, forse sarei diventato un medico!

Daniele Ferrari: a chi pensa di voler dire un semplice GRAZIE?
Devo e voglio dire grazie a tante persone e non solo, che fanno parte, una parte molto importante, della mia vita e ora dirò un grazie in più alla giornalista che mi sta intervistando, per questa bella intervista, ne sono onorato e felice, grazie Carmen Minutoli!

Grazie a lei Daniele. Ad Maiora semper!

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