ROMA – Lunedì 12 febbraio alle 19.30, Marco Bellocchio e Michele Placido incontreranno il pubblico della Casa del Cinema prima della proiezione di Marcia trionfale. Il film, realizzato nel 1976 dal grande cineasta, è valso a Placido il Nastro d’Argento come miglior attore protagonista e il David Speciale per la sua interpretazione. L’evento rientra nella rassegna Carta Bianca a Marco Bellocchio, con la quale la Casa del Cinema ha affidato parte della programmazione del mese di febbraio al celebre regista, che ha selezionato per gli spettatori alcuni grandi classici: fra questi, Un condannato a morte è fuggito di Robert Bresson (in programma domani, sabato 10 febbraio, alle 19.30) e Dies Irae di Carl Theodor Dreyer (11 febbraio alle 17).
Il programma di Carta Bianca ospiterà inoltre una retrospettiva di titoli provenienti dall’opera di Bellocchio: accanto al già citato Marcia trionfale ci saranno, nei prossimi giorni, L’ora di religione, menzione speciale al Festival di Cannes (21 febbraio ore 19.30), e Marx può aspettare, presentato – sempre a Cannes – in occasione del conferimento al regista della Palma d’Oro Onoraria (24 febbraio ore 17).
Fino al 28 febbraio, la Casa del Cinema ospiterà inoltre la rassegna lovestories, un lungo viaggio attraverso alcune grandi storie d’amore che hanno emozionato gli spettatori di tutto il mondo. Fra queste, Sabrina di Billy Wilder (in programma domani, sabato 10 febbraio, alle 17), Romeo + Juliet di Baz Luhrmann (11 febbraio – 19.30), Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard (14 febbraio – 19.30), Lei di Spike Jonze (15 febbraio – 19.30), Scandalo a Filadelfia di George Cukor (16 febbraio – 19.30), I ponti di Madison County di Clint Eastwood (18 febbraio – 19.30), Love Story di Arthur Hiller (26 febbraio – 19.30) e Jules e Jim di François Truffaut (28 febbraio – 19.30).
Giovedì 22 febbraio alle 19.30, la Casa del Cinema tornerà a celebrare il ricordo di Giuliano Montaldo. Lo farà nel giorno del suo compleanno con la proiezione di Vera & Giuliano: il regista Fabrizio Corallo ha portato sul grande schermo la storia del grande amore e del fecondo sodalizio artistico che ha legato – per circa sessant’anni – Montaldo e la moglie Vera Pescarolo, sua compagna di vita e di lavoro.
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