Cinema Le recensioni di Martina Corvaia

Argylle – La Super Spia: la recensione di Martina Corvaia

Bryce Dallas Howard e Sam Rockwell in Argylle - La Super Spia (Credits: Universal Pictures)

Argylle – La Super Spia, la recensione del film di Matthew Vaughn con Bryce Dallas Howard, Henry Cavill, Dua Lipa, Sofia Boutella, Sam Rockwell, John Cena e Samuel L. Jackson

Più grande è la spia,

più grossa è la bugia

Che succederebbe se una scrittrice di successo a un certo punto diventasse la protagonista dei suoi stessi racconti di spionaggio? Facile. Elly Conway sarebbe Argylle, suo alter ego maschile bello, alto, con gli occhi azzurri, il fisico muscoloso e la faccia di Henry Cavill. Cinque libri, una spy story alla 007 con tanto di inseguimenti su macchine e moto, eroi bondiani, il gatto Alfie da spupazzare anche se non fa le fusa e le parole che prendono forma. Letteralmente. Finzione che diventa realtà. La dimensione alternativa scritta nero su bianco dalla penna stilosa di Elly Conway  si trasforma in fatti concreti. C’è una ragione se Argylle – La Super Spia intrattiene così tanto. E non è Dua Lipa.

Se osserviamo bene, Argylle – La Super Spia non è altro che una storia d’amore costruita sugli effetti speciali, sui tanti personaggi che si incontrano e scontrano come in un classico spy thriller in mezzo ai tanti complotti dove non sai mai la vera identità degli agenti segreti. Elly Conway (Bryce Dallas Howard) scrive da sola le sue trame, nella sua bella casa incastra parole enigmatiche per scoprire il rebus e il suo Argylle diventa un’icona, il nuovo James Bond vestito di blu tra i più venduti al mondo. Ma è solo un nome, un puro personaggio fittizio che gioca con il suo corpo, adora l’arte della seduzione, balla con fare sexy con la voluttuosa LaGrange (Dua Lipa) e la fa franca sempre. È il frutto di Elly Conway, catapultata nell’universo che lei stessa ha creato, con le regole messe giù di proprio pugno, con la spia reale Aiden (Sam Rockwell) ‒ questa volta davvero ‒ che la salva dagli scagnozzi pronti a ucciderla per aver rivelato segreti indicibili.

C’è chi dice la verità e chi ha mentito. Chi si è servito della memoria geniale di Elly Conway per il proprio tornaconto, chi ha cercato di tenerla nascosta per proteggerla dalle grinfie dei cattivi. La verità si scopre ma bisogna aspettare giusto il tempo di far cadere la maschera a ognuno di loro per comprendere tutto l’intrigo girato dalla mente brillante di Matthew Vaughn (Kingsman, 2014-). Argylle aspira tantissimo a diventare l’agente segreto 007 della nuova epoca ma certo Vaughn lo preferisce più spocchioso, con l’occhiolino ammiccante, che sa quello che vuole, quando e dove vuole.

Argylle – La Super Spia è divertente, spiritoso, ironico da strappare via una grossa risata e complicato nella sua cospirazione ordita. Matthew Vaughn ritorna con una storia sul secret service tutta da capo, con qualche scena esorbitante che poteva essere volentieri contenuta nella messa in scena. Tuttavia il tanto, forse troppo Argylle abbassa la testa al matriarcato sovrano di tutte le supposizioni top secret che ama soltanto il pacioccone Alfie, tenero con i suoi occhioni dolci. Peccato solo che la spia femme fataleDua Lipa bionda, ben truccata, con un sensuale abito corto dorato ‒ abbandona il campo molto presto. Si meritava una parte più in rilievo, avrebbe vinto la scommessa dopo Barbie (2023). E se più grande è la spia, più grossa è la bugia, c’è un’ultima domanda da porsi: chi è davvero Elly Conway?

VOTO: 7.5/10

Martina Corvaia

Argylle - La Super Spia locandina film (Credits: Universal Pictures)
Argylle – La Super Spia locandina film (Credits: Universal Pictures)

Potrebbero interessarti

Cinema

A Hollywood rischia di bloccarsi tutto

Dopo gli sceneggiatori anche il sindacato degli attori non si è messo d’accordo con gli studios sul contratto La trattativa
Cinema

Il Premio Cipputi 2023 al film Il supplente di Diego Lerman

Va al film Il supplente di Diego Lerman, racconto della difficile esperienza di un insegnante nella periferia di Buenos Aires,