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Annalisa Insardà, dalla Calabria a Melbourne attrice tutta d’un pezzo. Intervista esclusiva per CinePress

Attrice di teatro ma anche volto noto del piccolo e del grande schermo, Annalisa Insardà, si racconta, in questa intervista, ai lettori di CinePress.

Annalisa, cos’è il cinema per te?
Un potentissimo strumento per raccontare storie che se anche non sono vissute in prima persona da tutti, hanno sempre comunque una qualche implicazione che coinvolge chiunque, fosse anche un’infinitesimale sfeccettatura del profilo di qualche personaggio, che è comunque uno spazio nel quale riconoscersi e dunque indagarsi.

Ce lo puoi dire usando dei versi poetici?
Diciamo così: L’infernale macchina che tutto disvela,
In cui ogn’uomo puote ritrovar se stesso
Laddove mai credette d’esser stato –
E mi scuso con i poeti per questa azzardata violazione del loro mondo

Delle esperienze pregresse quale ricordi con emozione?
Una volta mi chiese un amico di andare a casa sua a recitare un mio monologo davanti a sua madre, e madre di uno dei ragazzi che ricordavo nel mio testo, perché lei, ammalata da tempo, non poteva venire nel posto in cui l’avrei recitato. Una donna che dopo oltre venticinque anni aspettava verità per il figlio. Accettai. Eravamo solo io e lei. Lei per la prima volta sentiva che qualcuno ricordava il figlio con nome e cognome e lo faceva parlare. Fu emozionante, e certamente fu anche la cosa più difficile fatta finora nella mia carriera. Una sola spettatrice, la più attenta del mondo con, seduta di fronte a lei io, la mia fatica, mie parole e il senso complesso e di tutto ciò che avrei pronunciato.
Fu dura. Fu davvero dura.

Ci racconti una particolare situazione in cui ti sei trovata sul set?
Feci un film in cui i protagonisti eravamo in quattro, due uomini e due donne. Il regista si innamorò dell’altra attrice e per cercare di conquistarla decise che uno dei modi era celebrare lei in ogni dove e levare considerazione e importanza a me. Smisi di esistere, ed anche nelle interviste a TV e giornali, non faceva mai cenno a me. Naturalmente io mi sentii umiliata, ma per fortuna la mia collega, una donna di straordinaria intelligenza e bravura, ignorò completamente il regista e solidarizzò con me e si dedicò alla buona riuscita del film. La mia voglia di riscatto per quella mortificazione quotidiana alla quale mi sortoponeva fu tale che lavorai ancora più alacremente al punto di vincere poi, per quella interpretazione, un importante premio. Lui nel tempo sparì ed io ebbi invece la gioia, a parte del premio, di creare un’amicizia ancora oggi vividissima con una collega eccellente.

Hai subito pressioni o molestie, prima, durante o dopo il set?
No. Anche perché le volte che ne ho avuto il sentore mi sono eclissata.

A quali progetti stai lavorando?
Sarò giurata al Nostalgia Film Festival e al festival del cinema di Antakya (Turchia) nel prossimo mese di ottobre, quindi adesso sono immersa nella visione dei film in concorso. Poi nel mese di novembre parteciperò con un mio spettacolo al Tarantella Festival in Australia – che è un incredibile e gigantesco festival organizzato a Melbourne sotto la sapiente direzione di Giovanni Butera, e alle riprese di un necessario, quanto delicato, film d’autore, tratto dal libro, edito Mondadori, “Non chiamateli eroi” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, e prodotto dalla Mediano film di Emanuele Bertucci. Nicaso co-firmerà anche la sceneggiatura.

 

LA GALLERY

LA SCHEDA

Nome: Annalisa
Cognome: Insardà
Età: 44 anni
Hobby: calcio
Esperienze professionali: Annalisa Insardà nasce a Polistena (RC) e si forma artisticamente presso l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria di Palmi e l’Accademia Nazionale di Varsavia. Le sue prime esperienze professionali sono all’estero: partecipa al Festival Internazionale del Teatro di Amsterdam e al centenario di Bertold Brecht in Germania. Successivamente si dedica in modo prevalente al teatro classico, recitando in diverse tragedie della stagione teatrale siracusana: Medea, le Eumenidi, I sette contro Tebe (vincendo nel 2005 il premio Asso-stampa come migliore attrice emergente). Torna spesso all’estero, dalla Grecia all’Austria, in spettacoli diretti dal maestro Peter Stein. Al cinema recita nei film: L’ospite segreto di Paolo Modugno, Lettere dalla Sicilia di Manuel Giliberti (film vincitore del Golden Globe 2007), È tempo di cambiare di Fernando Muraca col quale vince il Tropea Film Festival 2008 come migliore attrice, Pochi giorni per capire di Carlo Fusco, Piacere, io sono Piero e Grigioscuro di Enzo Carone, con il quale vince il premio come migliore attrice al Festival Internazionale del Corto di Mendicino 2010. Alberi al vento, L’isola che non c’è e Tienimi stretto di Luca Fortino, L’ultimo sole della notte, di Matteo Scarfò, Primula Rossa di Franco Jannuzzi, Come le tartarughe di Monica Dugo, La festa del ritorno di Lorenzo Adorisio. Recita ancora in fiction televisive di successo tra cui Carabinieri di Sergio Martino, Un caso di coscienza di Luigi Perelli, Questo è il mio paese di Michele Soavi, Lea di Marco Tullio Giordana, I nostri figli e “Come una madre” di Andrea Porporati, 1994 di Giuseppe Gagliardi, Doc 2 di Giacomo Martelli, Le indagini di Lolita Lobosco di Luca Miniero, Imma Tataranni – sostituto procuratore di Francesco Amato. È attiva anche come insegnante di recitazione e conduttrice. È stata l’inviata del programma televisivo di Rai2 Il verificatore di Roberto Giacobbo. È autrice degli spettacoli “Reality shock” e “Manipolazione indolore” di cui è anche regista e interprete. Attualmente è impegnata in un progetto discografico di parole cantate e recitate, insieme alla cantautrice Vittoria Iannacone.

LA TUA CITAZIONE PREFERITA
“Resistere alle tentazioni mi fa sentire libero”, dal film “Betty Blue”

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