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Venusia Zampaloni esalta il Teatro quale palestra emotiva: guai se non ci fossero gli attori

La redazione di CinePress ha incontrato l’attrice teatrale Venusia Zampaloni. Ecco cosa ha risposto.

Ciao Venusia, intanto ti chiedo cosa insegna il teatro ad un’attrice?

Il teatro è un grande insegnamento, una “palestra” emotiva, che tu sia un attrice o no. Quella dell’attrice è una professione e l’ attrice prima di essere attrice è una persona. E l’ essere umano di per se ha bisogno di muoversi, parlare, pensare, agire.
Il teatro ti allena alla concentrazione, alla focalizzazione, a mantenere costantemente attiva la memoria.
Questi sono solo pochi dei benefici del teatro, potrei elencarne molti molti di più.
Personalmente se penso al mio lato caratteriale peggiore, il teatro mi ha insegnato a non essere pigra. Indolenza e recitazione non vanno d’accordo.

Quando hai iniziato il tuo percorso professionale?

Ho iniziato il mio percorso professionale 12 anni fa con Proscenio Teatro. Dopo un anno esatto di laboratorio teatrale, durante la progettazione di una nuova produzione dal titolo Edera Velenosa, sono stata scelta per interpretare il ruolo di Laura, una donna vittima di violenza domestica.

Quali sono le tue principali fonti di ispirazione?

Inizialmente ho attinto da tutto ciò che era esterno a me, la gente, gli amici, mia figlia, spettacoli teatrali, film, colleghi attori e pescando dentro il mio vissuto.
Poi c’è stato un momento preciso in cui ho avuto la sensazione che il teatro fosse per me come una porta, una via di uscita dalla vita abituale.
Un’ allontanamento dalla quotidianità.
E funziona, almeno per me.

Come ti prepari per interpretare un ruolo teatrale?

Sono certa che l’ attore, in generale, non debba mai smettere di allenarsi, come un’atleta.
Esercitarsi ogni giorno deve essere una pratica costante.
Nel caso specifico, quando vengo scelta per un nuovo ruolo, fondamentali per me sono le indicazioni del regista.
Da qui, dopo avere inquadrato la personalità del personaggio, in cosa siamo simili, in cosa siamo diversi, cosa posso cambiare o no e tenendo sempre conto che non sto vivendo la mia vita ma quella di qualcun ‘altro, durante l’ allestimento inizio a giocare.
Solitamente memorizzo le battute di notte, prima di dormire.
Con gli occhi chiusi riesco a vedere la scena, il movimento, l’azione.

Hai mai vissuto situazioni divertenti o imbarazzanti durante una performance teatrale?

Ricordo situazioni divertenti, in fase di prova, durante lo spettacolo e dietro le quinte. Di solito con i colleghi giusti anche le situazioni imbarazzanti si trasformano in momenti buffi.
Adoro la fase dell’ allestimento. Durante le prove ci sono sempre momenti in cui si ride tantissimo.

Puoi condividere qualche aneddoto divertente con noi?

Durante l’allestimento e lo spettacolo di L’ Amore è Cechov ero incinta e diciamo che non è stato facile controllare le nausee da gravidanza ecco.
Con Marta vuole un figlio, tra gli oggetti di scena c’era un vibratore. La chiudo qui.
In Alma Mater, durante le prove, ho completamente reinventato, un piccolo monologo che non ero riuscita a memorizzare e da allora non c è una volta che lo dica come da copione.
Sempre durante le repliche di Alma Mater, arrivavo un paio d’ore prima per pulire il palco, la scenografia e gli oggetti di scena.
La prima era stato un successo quindi a quel punto dovevo continuare questa cosa come un rito. Una faticaccia.

C’è un ruolo teatrale che hai amato interpretare di più?

Non c’è un ruolo che ho amato di più rispetto il precedente.
E’ probabile che io sia più legata emotivamente al ricordo di me nell’ “affrontare” per la prima volta il palco con il ruolo di Laura in Edera Velenosa. E’ indubbio che attraverso Laura, ho avuto la possibilità di farmi conoscere come attrice ma detto ciò, ogni ruolo e tutto quello che nasce a teatro è per me molto prezioso.

Quali sfide ritieni siano più comuni nel mondo del teatro?

Vivere di teatro è difficile. Vivere da attore è faticoso.
Michael Douglas in una serie televisiva intitolata Il Metodo Kominsky dice questo:
“La verità è che tutti gli strumenti del mondo potrebbero non bastare.
Non importa quanto siate talentuosi o quanto siate intelligenti e ostinati. Le probabilità di avere una carriera che vi dia una vita dignitosa come attori sono deprimenti.
Il 90 % del sindacato degli attori è disoccupato. Questo dovete saperlo.
Dovete sapere che le probabilità di raggiungere la fama e la fortuna o anche solo quella di pagare l’affitto sono molto, molto basse.”
Ecco….traete voi le giuste conclusioni.

Come affronti queste sfide e le applichi nella vita di tutti i giorni?

Facendo bene il mio lavoro così di avere maggiori opportunità.
Ampliare i miei contatti.
Insegnando.

Se dovessi avere un ruolo al cinema quale personaggio ti piacerebbe interpretare?

Ironicamente farei prima ad elencare quale ruolo non mi piacerebbe interpretare….

Quali consigli daresti a giovani attori o aspiranti attori che stanno iniziando la propria carriera?

L’esigenza di diventare diversi deve essere per l’attore di importanza vitale.
Un desiderio casuale legato a l’ insoddisfazione delle condizioni personali, non dà un impulso sufficiente per darsi alla professione dell’attore. Deve essere presente nel profondo, nei geni e attraverso essi trasmettere la necessità di diventare diversi.

LA GALLERY

LA SCHEDA

Nome VENUSIA
Cognome ZAMPALONI
Età 45
Hobby NUOTO, PITTURA

Citazione preferita
“Un’ attrice, un attore, un artista, è una cosa molto difficile da definire. Qualcuno prima di me l’ ha detto. Sono degli egoisti, degli egocentrici, un po’ esibizionisti….però guai se non ci fossero gli attori.”
ANNA MAGNANI

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