Teatro

“Jennifer, il sogno” : dopo trent’anni di repliche, il capolavoro di Antonello De Rosa approda a Catania

Uno spettacolo che ha registrato ovunque consensi e ricevuto numerosi riconoscimenti e premi nazionali: “Jennifer, il sogno” arriva a Catania il 28 e 29 dicembre prossimi sul palco della Sala Harpago del laboratorio teatrale “Il gatto blu“.
Quella etnea è una nuova tappa in una tournée senza interruzione, felicemente condotta dal protagonista assoluto, Antonello De Rosa.
L’attore e regista ha curato la riscrittura scenica – oltre alla regia – dello spettacolo, tratto da “Le cinque rose di Jennifer”, opera teatrale scritta sia in napoletano che in italiano da Annibale Ruccello, drammaturgo di Castellammare di Stabia scomparso nel 1986 e considerato una delle voci più talentuose e innovative del teatro italiano della seconda metà del ventesimo secolo.
Antonello De Rosa, che con il compianto Annibale Ruccello condivide le origini campane – è nato a Salerno nel 1973 – regala al pubblico un’interpretazione memorabile da circa trent’anni.
La sua adesione al personaggio è talmente forte che lo scrittore Andrea Camilleri, ormai molti anni fa, dopo avere assistito ad Agrigento alla performance teatrale, esclamò: “Tu non interpreti Jennifer, tu sei Jennifer!”.

Jennifer e Antonello, nel tempo, hanno dato vita a una felice sovrapposizione, andata in scena sui palcoscenici di tutta Italia, all’insegna di un gradimento che non accenna ad affievolirsi.
A Catania, lo spettacolo si terrà per due sere consecutive alle 21:00, in via Vittorio Emanuele 67, negli spazi de “Il gatto blu” che, da circa trent’anni, propone spettacoli di cabaret, eventi e musica live nel cuore della città.
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare i numeri 095.312918 e 392.2710524 oppure inviare una mail all’indirizzo scenateatromanagementsrl@gmail.com.
Sul palco, oltre ad Antonello De Rosa, le brave Margherita Rago e Simona Avallone.
Assistente alla regia Rosanna Ro’s de Bonis, produzione Scena Teatro Management e marketing a cura di Pasquale Petrosino.

Antonello De Rosa, attore e regista

LA STORIA 

Jennifer è un personaggio destinato a non lasciare indifferente lo spettatore.
Si muove, ora incerta ora leggera, su un linea di confine sottile.
Ovvero, quella che separa l’identità femminile dal maschile, in bilico tra la verità di donna e la natura di uomo.
A chi la ascolta e la osserva, offre il senso della speranza, umanissima, di potere ricevere e dare amore e passione per ciò che è, al di là del genere di appartenenza.
Forse, soltanto un’illusione, e non solo per Jennifer.
Lei/lui non è né uomo né donna: è un essere umano con le sue contraddizioni, in perenne ricerca di sé e della definizione della sua sessualità.
Più semplicemente, é uomo e donna contemporaneamente.
Una travestito romantico che trascorre la maggior parte del tempo in casa, in attesa di una telefonata di Franco, l’ingegnere di Genova di cui è innamorato.
Sullo sfondo, un quartiere di Napoli degli anni ottanta, tra realtà e dimensione onirica.

Una canzone di successo di Patty Pravo di quegli anni e l’emittente radiofonica che diffonde le notizie relative a un serial killer che uccide i travestiti del rione, fanno da colonna sonora a una vicenda che scandisce stati d’animo contrastanti.
La storia si dipana su registri diversi che abbracciano il dramma e la tragedia con incursioni nella comicità.
Una commistione di generi che diventa la metafora di un’altalena di stati emotivi, tra paura, angoscia, solitudine e un’insopprimibile speranza.
Il protagonista oscilla tra due identità che convivono e che restituiscono allo spettatore un’inquietudine “universale”, in cui ciascuno, al di là dell’identità di genere, può riconoscersi.
Lo spettacolo, in virtù dei contenuti che veicola, è stato anche oggetti di tesi di laurea.
Quella di Antonello De Rosa è una voce lucida e chiara che diffonde messaggi importanti, smuovendo le coscienze e invitando a fare i conti con il perdurare di atteggiamenti discriminanti e ostili.
Un esempio di come la cultura possa rappresentare uno strumento di sensibilizzazione efficace, capace di incidere nel tessuto sociale mettendo in discussione convinzioni consolidate.

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