In Evidenza Le recensioni di Giorgio Maria Aloi

Dogman: la recensione di Giorgio Maria Aloi (Voto 8.5/10)

“Dogman” è un film del 2023 scritto e diretto da Luc Besson e con protagonista Caleb Landry Jones. È stato presentato in anteprima alla 80° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha ottenuto il premio Graffetta D’Oro come “Miglior Film”.

Il giovane Douglas (Caleb Landry Jones) è un ragazzo che ne ha passate tante nella vita ed è arrivato all’età adulta, con diverse ferite fisiche e psicologiche. La sua unica gioia nella vita è racchiusa nei suoi adorati cani. Essi sono addestrati a rispondere ad ogni suo comando, e per conto del loro padrone aiutano i bisognosi e rubano nelle case dei ricchi.

“Dogman” si può considerare simile al film “Joker” diretto da Todd Philips. Sì perché, anche qui il protagonista è un uomo che vive ai margini della società e che ne ha passate tante nella vita. Tutte queste ferite, sia fisiche che psicologiche, lo hanno portato a diventare quello che è ed è il frutto di tutto quello che ha passato. Anche questo film vuole parlare di uno spaccato della società, in cui ci sono delle persone che ne hanno passate tante e sono diventate in un certo modo, tanto da apparire agli occhi degli altri “diversi”

La realtà sarebbe che alla fine, tutti hanno subito dei torti e sono questi che segnano la vita di ogni persona. Anche quelle persone apparentemente tranquille e “normali” hanno subito dei traumi, eppure è grazie ad essi se si sono fortificati e sono riusciti comunque, a mantenere il sorriso. Altre ancora si sono chiuse in sé stesse o addirittura incattivite, ma c’è ancora una categoria che spesso si trova in uno spaccato della società.

Ecco, il protagonista di “Dogman” tocca più di una categoria. Se il protagonista di “Joker” è arrivato a diventare un mostro, quello di “Dogman” è comunque rimasto schiacciato dalla vita ed emarginato dalla società, ma a conti fatti non è diventato il “mostro” che sarebbe potuto diventare. Ha comunque conservato quella lucidità che gli permette di mantenere il senno e trova la consolazione negli unici esseri che considera un dono dal cielo: i cani.

Sì, perché per lui i cani hanno quelle qualità che gli esseri umani non hanno (o ancora meglio, potrebbero avere ma non le sfruttano). C’è una frase in cui racchiude tutto ciò che pensa sui cani:

“I cani hanno tutte le qualità degli uomini senza i loro difetti. Hanno un solo limite: si fidano degli uomini”

In fin dei conti, ci sono sempre stati nella sua vita e molti spettatori potrebbero entrare in empatia con Douglas, anche per questo. Questo renderebbe il film di Busson molto astuto, capace di attirare il pubblico per questi pochi elementi, quando in realtà il movente è ben altro. È diffondere il messaggio spiegato prima, rendendo il film una versione meno cruda e fiabesca della storia di Philips.

Ma è un bel film o no? Allora, il film si merita una visione e può portare ad una riflessione ed una libera interpretazione di ciascun spettatore. È un film agrodolce e raccontato con una delicatezza che, seppur possa essere un po’ troppo didascalico ed accompagnato da un ritmo galoppante, si fa guardare. Anzi, addirittura è una delle scoperte più interessanti di questo anno cinematografico.

Per quanto riguarda il lato tecnico, il montaggio è ben strutturato e rende la storia piuttosto circolare, perché parte da un punto e si scava nella profondità del protagonista, cercando di capire cosa lo ha reso quello che è. Si passa dal presente al passato in modo da far capire la psicologia di Douglas, anche se qualche volta la direzione presa risulta poco chiara.

Luc Besson è un regista che ha saputo essere delicato nel raccontare questa storia. Basta ricordare capolavori come “Leon” per sapere il suo tocco e “Dogman” lo rispecchia del tutto. Non ha avuto una carriera costante di successi, perché anche lui è inciampato in qualche falla, ma ora con questo film ha dimostrato che può ancora sorprendere.

Caleb Landry Jones è stato bravissimo ad interpretare questo personaggio che è una sorta di fusione tra il Joker interpretato da Joaquin Phoenix e Robin Hood. Rispecchia anche lui quello spaccato della società, ma non rimane del tutto ai margini e rientra in essa, quando e come vuole lui. Il personaggio è scritto benissimo e l’attore lo ha fatto suo, peccato che non viene molto ricordato perché può davvero dare altre soddisfazioni.

Un film presente nelle sale cinematografiche che merita una possibilità.

Voto: 8.5/10

Potrebbero interessarti

Cinema In Evidenza

Barbie è un fenomeno al boxoffice, italiano e americano: i risultati del primo weekend

Barbie domina al boxoffice italiano del weekend, con il più alto incasso alla partenza di tutto l’anno solare. Negli USA
Cinema In Evidenza

“So tutto di te” il nuovo film di Roberto Lipari presentato a Palermo

E’ stato il museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo ad ospitare la conferenza stampa di presentazione del film