Cinema Eventi

Il cinema protagonista di DIG Festival di Modena

MODENA – Nelle tre sale del cinema Astra verranno proiettati i migliori documentari di reportage e di inchiesta dell’ultimo anno, selezionati tra più di 400 candidature, in versione originale con sottotitoli in italiano.

In concorso ci sono film realizzati da grandi media internazionali come ARTE, Le Monde, BBC, Al Jazeera, TRT e VICE News, ma anche produzioni indipendenti. Si parla di guerra e conflitti, riciclaggio, cambiamento climatico, attivismo e migrazioni. Un’occasione unica per conoscere da vicino storie e voci umane spesso dimenticate dai media mainstream, e per parlare direttamente con gli autori e le autrici di questi capolavori.

Film tra due mondi Si comincia giovedì 21 settembre alle 21.30 con Tra due mondi, diretto da Emmanuel Carrère e tratto dal libro-inchiesta Le Quai de Ouistreham della Presidente di giuria di DIG 2023 Florence Aubenas, che sarà presente in sala per introdurre il film. Nel film, una strepitosa Juliette Binoche interpreta Marianne Winckler, nota giornalista che per indagare il precariato e il lavoro senza regole si infiltra per mesi fra le donne che puliscono senza sosta i traghetti della Manica.

JULIAN ASSANGE

Venerdì 22 settembre alle 17 proietteremo Ithaka – A Fight to Free Julian Assange, un ritratto intimo e commovente della lotta di un padre per salvare suo figlio, che espone e racconta la brutale realtà della campagna per la liberazione di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. A introdurre il film sarà Philip Di Salvo (DIG), accademico e giornalista, tra i maggiori conoscitori della vicenda Assange.

La stessa sera, alle 21.30, spazio a Seven Winters in Tehran (Sala Smeraldo, ore 21.30) della regista tedesca Steffi Niederzoll. Il documentario, tra i più struggenti e premiati dell’anno, racconta la storia di una giovane iraniana condannata a morte nel 2007 per aver ucciso l’uomo che tentò di violentarla. Il migliore e ormai inatteso omaggio alla verità di Reyhaneh Jabbari, simbolo universale di resistenza contro la violenza sulle donne.

Sabato 23 settembre alle 21.30, in Sala Turchese, la serata Speciale Ucraina. Tre sguardi sulla guerra. proporrà tre documentari che raccontano diverse prospettive sulla guerra in Ucraina. Un evento unico, organizzato in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, per riflettere sul conflitto da diversi punti di vista e per approfondire vicende che si intrecciano e che ci permetteranno di acquisire maggiore consapevolezza e nuovi spunti su uno degli eventi più cruciali della nostra epoca.

Nel tardo pomeriggio, alle 18.00, la Sala Smeraldo ospiterà Koudelka. Attraversare lo stesso fiume, film del regista turco Coşkun Aşar: un Uno sguardo ravvicinato al passato del leggendario fotografo Magnum Josef Koudelka, ai suoi ricordi, ai suoi pensieri sulla fotografia, alla sua posizione nei confronti della vita e al suo viaggio emotivo attraverso “Ruins”, il suo ultimo progetto,

Domenica 24 settembre alle 19.00, sul tema quanto mai attuale del lavoro, tra i focus centrali di DIG Festival 2023: Don’t give up, segnaliamo la proiezione di After Work, documentario del regista italo-svedese Erik Gandini, che cerca di rispondere a una domanda: cosa faremo quando non dovremo più lavorare? Nell’opera, il regista attraversa il mondo, immaginando il nostro futuro, spaventosamente prossimo e possibilissimo. Gandini sarà presente in sala, per introdurre il film e rispondere alle domande del pubblico.

La rassegna: “Il grande cinema indipendente del Québec”
Quest’anno, infine, DIG ospita anche una rassegna dedicata al grande cinema indipendente del Québec, in cui figurano ben 5 anteprime nazionali.

Protagonisti della rassegna il cineasta canadese Robert Morin, che da quasi cinquant’anni sperimenta e confonde i confini tra realtà e finzione, e André-Line Beauparlant, pluripremiata documentarista e direttrice artistica, entrambi presenti nelle sale del Cinema Astra.

Saranno tre appuntamenti a comporre la ricca rassegna. Venerdì si comincia con Papa à la chasse aux lagopèdes (Sala Smeraldo, ore 19.30) di Robert Morin: un’opera di finzione del cineasta di Montréal che, con una narrazione multidimensionale, mette in scena il tentativo di fuga e di riscatto di un esperto in frodi finanziarie.

Domenica pomeriggio tocca a due straordinarie opere di André-Line Beauparlant, che porterà al cinema i suoi Elvis l’italiano e Le Petit Jésus (Sala Rubino, ore 14.00). Il primo titolo è una reincarnazione malinconica e poetica del re del rock and roll “avvenuta” nella pulsante comunità della Petite Italie di Montréal; nel secondo, invece, la regista affronta la sua famiglia con un documentario coinvolgente e terrificante, premiato come miglior regia a HotDocs.

Domenica sera, la rassegna si chiude nuovamente con Robert Morin, e una doppia proiezione dei suoi 7 Paysages e Le voleur vit en enfer (Sala Smeraldo, ore 21.30). Quest’ultimo, uno dei primi film culto del regista (2004), narra il delirio di un disoccupato che filma la realtà nel suo quartiere per convincersi che non sta impazzendo. 7 Paysages, l’ultima opera di Morin (2022), è n film senza dialoghi, minimale e contemplativo, che è una riflessione sorprendente sulla forza della natura e sulla finzione dei confini. A introdurre la serata, insieme al regista, sarà il critico cinematografico e saggista Alberto Morsiani.

Potrebbero interessarti

Cinema

A Hollywood rischia di bloccarsi tutto

Dopo gli sceneggiatori anche il sindacato degli attori non si è messo d’accordo con gli studios sul contratto La trattativa
Cinema

Il Premio Cipputi 2023 al film Il supplente di Diego Lerman

Va al film Il supplente di Diego Lerman, racconto della difficile esperienza di un insegnante nella periferia di Buenos Aires,